Prima di lei solo Mario Pomilio e Ignazio Silone 

La scrittrice è il terzo autore abruzzese a imporsi. D’Alfonso: la regione è al centro delle sue opere

PESCARA. «Mi complimento con Donatella Di Pietrantonio, vincitrice del Premio Campiello con il romanzo “L'Arminuta”, che pone sempre l'Abruzzo al centro delle sue opere».
È un passo del messaggio che il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, ha inviato a Donatella Di Pietrantonio, dopo la sua vittoria del Premio Campiello, sabato sera a Venezia. «Si tratta», aggiunge D’Alfonso, «di un riconoscimento prestigioso per una scrittrice innamorata della sua terra, che nei suoi libri non funge solo da sfondo ma diventa vera e propria deuteragonista».
Donatella Di Pietrantonio è il terzo scrittore abruzzese a essersi aggiudicato il Premio Campiello nei suoi 54 anni di storia. Il primo fu Mario Pomilio nel 1965. Lo scrittore di Orsogna vinse con il romanzo “La compromissione”.
Il secondo autore abruzzese a conquistare la Vera da pozzo, la piccola scultura in cui consiste il premio fu Ignazio Silone. Nel 1968 lo scrittore di Pescina vinse il Campiello con il romanzo “L’avventura di un povero cristiano”.
Pomilio si impose su Antonio Aniante (che presentava il romanzo Il figlio del sole),Beatrice Solinas Donghi(L'uomo fedele), Fulvio Tomizza (La quinta stagione) e Dante Troisi (I bianchi e i neri). Silone, invece, ebbe la meglio su questi autori: Arrigo Benedetti (Il ballo angelico), Carlo Castellaneta (Gli incantesimi), Luigi Compagnone(Capriccio con rovine) e Pier Maria Pasinetti (Il ponte dell'Accademia).
Il Campiello nacque per inziativa di un gruppo di industriali del Veneto, per l'impulso della famiglia Valeri Manera. Al vincitore del Campiello va, oltre alla Vera da pozzo, un premio in denaro di 10mila euro. Sono ammesse al premio opere di narrativa italiana pubblicate e regolarmente in commercio nell'anno di riferimento. Sono escluse le opere a carattere saggistico. A differenza di quanto accade nella maggior parte degli altri premi letterari, infatti, i critici identificano fra i libri editi nell'anno precedente una rosa di 5 libri da sottoporre alla Giuria dei Lettori, chiamata anche Giuria dei Trecento: questi 5 libri finalisti vengono insigniti ufficialmente del Premio Campiello - Selezione Giuria dei Letterati. E’, infatti, la Giuria dei Lettori (composta da 300 lettori, di diversa provenienza sociale, età, cultura, professione e posizione sociale) a scegliere fra i 5 finalisti il libro Campiello.
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