Simona Molinari: amo l'Abruzzo e la Fitzgerald

Intervista alla cantante in concerto a Castelbasso venerdì: «Quando torno all’Aquila mi sento a casa»

«L'Abruzzo è sempre casa mia, e oggi sono stata accolta dai miei con tutto l'amore possibile. Torno sempre meno spesso ed è sempre più difficile ma quando sono qui sono felice».
Napoletana di nascita, Simona Molinari è appena arrivata all'Aquila, la sua città di adozione, a casa dei genitori, per un breve periodo di riposo e prima del concerto di venerdì prossimo, alle 21,30 a Castelbasso per la rassegna allestita dalla Fondazione Malvina Menegaz (biglietto 15 euro, info: 0861 508000). Con un occhio alla piccola Anita, la sua bambina di due anni, risponde, alle domande del Centro nell'intervista che segue.
«Quando sono in Abruzzo, all'Aquila», racconta, «cerco di fermarmi per un po', per rivedere le persone care, gli amici d'infanzia. Con loro ci vediamo anche a Roma o a Milano, però qui è sempre un'altra cosa».
Lei ha iniziato con il musical, poi ha avuto il battesimo del fuoco a Sanremo con il successo di Egocentrica, poi di fatto si è dedicata alla produzione cantautorale, ora è tornata al jazz, suo grande amore. Vuol parlare del suo progetto Loving Ella, che porterà anche a Castelbasso?
«Sì, ho fatto Umbria jazz e Pescara Jazz, e ho suonato molto nei club di mezzo mondo. Fare un tributo a questa grande protagonista del jazz era un po' un sogno e me lo volevo regalare. In questo caso non ho scritto un disco ma uno spettacolo perché Loving Ella è un viaggio narrativo dedicato alla Fitzgerald all'interno del quale canto e alla fine arrivo a dire come lei abbia influito sulla mia musica e propongo anche alcuni brani miei».
Sta preparando il materiale per il nuovo album che dovrebbe uscire nel 2018?
«Sì, credo che già in autunno uscirà il nuovo singolo e poi ad anno nuovo uscirà l'album, stiamo mettendo su i pezzi e stiamo valutando il materiale che abbiamo. Il singolo l'ho già scritto e scelto, un brano che ho scritto io ed è molto radiofonico. Mi piaceva, a questo punto, cambiare di nuovo ritmo. Ho passato gli ultimi due anni sul progetto Ella e ho voluto fare un cambio netto e tornare un po' alla mia cifra».
Come fa una donna impegnata, con una bambina di due anni, un compagno, sempre in giro per il mondo, a trovare il tempo per pensare e a scrivere delle canzoni?
«Eh, sì, questa è la cosa più difficile (ride ndc). Trovare il tempo e anche il mordente, la concentrazione. Devo dire che mi ritaglio dei giorni precisi, ogni mese. Ho un mio piccolo angolo, a Roma, dove in perfetta solitudine, direi in clausura, mi dedico alla scrittura. A casa mi rimane veramente difficile se non impossibile concentrarmi. Diciamo che a casa faccio il pieno di esperienze poi vado lì e butto giù le mie idee sul pentagramma e sulla carta».
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