Marina Confalone e Mariangela D’Abbraccio in una foto di scena dello spettacolo

TEATRO

Sul palcoscenico dell’Aquila nel Salone d’Onore ecco “Buonanotte, mamma”/ RINVIATO

IlTeatro Stabile d’Abruzzo comunica che lo spettacolo con Marina Confalone e Mariangela D’Abbraccio previsto stasera e domani è stato spostato a data da destinarsi. E i biglietti emessi restano validi

L’AQUILA.Il Teatro Stabile d’Abruzzo (Tsa) comunica che lo spettacolo “Buonanotte mamma” con Marina Confalone e Mariangela D’Abbraccio previsto nella Stagione Teatrale Aquilana giovedì 1 febbraio e venerdì 2 febbraio è stato, per motivi indipendenti dalla volontà del TSA, rinviato a data da destinarsi. I biglietti già emessi restano validi.   
Per ulteriori informazioni: tel. 0862 410956 – 348 5247096.

“Buonanotte, mamma” (Night, mother) dell’autrice statunitense Marsha Norman vinse il Premio Pulitzer per la drammaturgia nel 1983. Fu reso famoso dalla versione cinematografica del 1986 con Anne Bancroft e Sissy Spacek per la regia di Tom Moore e fu portato in scena per la prima volta in Italia dal Piccolo Teatro nel 1984 con immense protagoniste Lina Volonghi e Giulia Lazzarini per la regia di Carlo Battistoni. La trasposizione per il palcoscenico viene proposta per la stagione teatrale aquilana curata dal Tsa e in scena oggi, giovedì 1° febbraio alle 21, e venerdì 2 febbraio in doppia replica alle 17.30 e alle 21.

Sul palco del Ridotto del teatro comunale “Antonellini” Marina Confalone e Mariangela D’Abbraccio, mentre la regia è di Francesco Tavassi e la produzione di Teatro Stabile d’Abruzzo, Stefano Francioni Produzioni, Accademia Perduta Romagna Teatri. «In questa edizione», racconta il regista «due superbe attrici, Marina Confalone e Mariangela D’Abbraccio, danno voce, corpo e soprattutto anima a madre e figlia, sostenute da una messa in scena attenta a porle sempre in primissimo piano; così da regalare al pubblico la sensazione di averle sempre sotto controllo per poterne carpire le emozioni in ogni sguardo, in ogni respiro».

La scena mostra allo spettatore uno scorcio della casa di Thelma, su una parete, ben visibile, un orologio scandisce in tempo reale il conto alla rovescia che conduce, in un alternarsi di emozioni e di suspense, protagoniste e pubblico verso l’epilogo. La vicenda infatti si snoda in una sola serata, durante la quale Jessie Cates annuncia con lucida calma alla mamma Thelma che di lì a poco si suiciderà, per questo inizia ad organizzarle scrupolosamente il futuro, curando tutto quanto di quotidiano e pratico le servirà in sua assenza dopo l’ultimo «buonanotte, mamma».

Thelma tenta disperatamente e con ogni mezzo di distogliere la figlia dal drammatico intento replicando “colpo su colpo” agli argomenti della figlia preda di un insopportabile mal di vivere e decisa a compiere quest’ultimo atto in estrema libertà e autodeterminazione. Da questo disperato confronto, emerge l’impietoso racconto della loro esistenza e del loro fallimentare rapporto affettivo, sebbene, a tratti, la disperazione di Thelma e la lucida determinazione di Jessie, nel paradosso della situazione, generino momenti tragicomici rendendo ancora più dolorosa ed emozionante la narrazione. In scena, dunque, tenerezza e morte si intrecciano in un surreale quotidiano all’amore tra una madre ed una figlia.