“Sustainable Thinking” L’Abruzzo di Beuys al Museo Ferragamo 

A Firenze omaggio all’Operazione Difesa della Natura  creata dall’artista tedesco fra Pescara e Bolognano

C’è anche l'Abruzzo nella grande mostra “Sustainable Thinking” appena inaugurata al Museo Ferragamo e in altre sedi museali di Firenze, promossa dalla Fondazione Salvatore Ferragamo e visitabile fino all’8 marzo 2020.
Una articolata esposizione concentrata sull’ampio concetto della sostenibilità, fra arte e moda, fra le creazioni di importanti artisti e di fashion designer, che, in apertura, presenta un Omaggio a Joseph Beuys e all’Operazione Difesa della Natura creata dal grande artista in particolare in terra abruzzese – fra Pescara, San Silvestro Colli e Bolognano – tra il 1972 e il 1985. La sezione dedicata al Maestro tedesco, curata da Giorgio D’Orazio con lavori e documenti provenienti, in prestito, dalla Collezione e Archivio Storico della baronessa Lucrezia De Domizio Durini, mette in luce la forza carismatica e anticipatrice del pensiero beuysiano, intriso di concetti “sostenibili” e risulta di incisiva capacità evocativa.
Joseph Beuys (1921-1986), artista emblematico, pensatore carismatico, è stato un protagonista del secondo Novecento che ha saputo incidere con la propria comunicazione creativa il secolo trascorso e quello che stiamo attraversando; un antesignano che ha anticipato problematiche e temi tuttora di attualissima discussione e ricerca. Si legge così nelle note di curatela che accompagnano il visitatore nello spazio dedicato a Beuys, un punto fermo nell’ambito della mostra, che rappresenta in sintesi, attraverso i lavori dell’artista e grazie a un corposo contenuto video, uno dei più alti momenti del pensiero sostenibile. «Pensiero sostenibile che sottostà alla storica operazione Difesa della Natura a cui hanno collaborato in linea diretta, in diversi Paesi del mondo e soprattutto in Italia, in particolare in Abruzzo, Lucrezia De Domizio e suo marito, Buby Durini, barone di Bolognano, al cui «obiettivo magico» si devono la documentazione e la narrazione – sovente parte dell'opera – dei diversi aspetti del lavoro beuysiano».
Scrive così Giorgio D’Orazio nel testo di presentazione contenuto nel pregevole catalogo dell’esposizione “Sustainable Thinking”, edito da Electa in doppia lingua.
«È stato scritto che Beuys è uno di quei “Maestri fondamentali e imprescindibili”, il quale, nel solco di una rinnovata verità della condizione umana, con l’incedere di un Maestro spirituale,» scrive ancora D’Orazio «ha impegnato le sue energie e i termini delle sue ricerche per interpretare e rappresentare l'alto spirito di sintonia tra l’Uomo e la Natura, con l’obiettivo costante del “bene comune”, per un progresso sostenibile della società».
Così per l’installazione che omaggia questo gigante della cultura mondiale, sono stati scelti alcuni dei lavori più pregnanti nel senso della sostenibilità, spiega il curatore. «Lo evidenzia, quasi quale invito a contemplare con rispettoso occhio umano uno sguardo naturale, il “romantico” “Clavicembalo”, la rara gigantografia su tela emulsionata del 1976 di Buby Durini, omonima dell'edizione del 1983. Lo sottolinea il lavoro “Apri bene la bocca” (1978), un suggerimento ad una più responsabile padronanza del vissuto. Lo esprimono ancora, come una riflessione sulla «sapienza organica», i multipli «Vino F.I.U.» (1983) e «Bottiglia olio F.I.U. »(1984). Lo dimostra infine la grafica «Difesa della Natura» (1984), l’eloquente proposizione etica ed estetica della famosa Operazione. Beuys ha dedicato la sua intera esistenza all’esaltazione di un individuo più vero», conclude D’Orazio, «più aderente alla realtà naturale, ai “sistemi biologici”, esaltando dunque una simbiosi, nel progresso culturale, fra Produzione e Creatività, fra Arte e Vita, che diventa un messaggio fondamentale del “pensare sostenibile”».
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