il concerto

Uto Ughi all'Aquila con il suo Stradivari

Domenica 17 aprile alle ore 18 il grande violinista all’auditorium Florio della Guardia di Finanza con il pianista Bruno Canino chiude la stagione Barattelli

L’AQUILA. La grande amicizia stretta fra Uto Ughi e la città dell’Aquila, ha assicurato al concerto conclusivo della 70ª stagione della Società aquilana dei concerti “Barattelli”, che si terrà domani, 17 aprile all’auditorium Florio della Guardia di Finanza (ore 18), la presenza di questo grande professionista della musica classica insieme al grande pianista Bruno Canino.

Il maestro Ughi, prodigioso violinista conosciuto in tutto il mondo per lo straordinario talento che, già all’età di sette anni, gli permise di cimentarsi in esibizioni pubbliche sulle note di mostri sacri come Paganini e Bach, si ricongiungerà in quest’occasione con la Società Barattelli per cui ha già suonato molte volte: indimenticabili i concerti conclusivi delle stagioni 50 e 60 e l’inaugurazione dell’auditorium “Florio” nel 1994.

Il rapporto fra il maestro e il capoluogo abruzzese è consolidato e affettuoso da anni dunque, tanto che gli incassi dell’edizione del 2009 – l’anno del terremoto che ha devastato L’Aquila – del Festival Ughi per Roma di cui il musicista è ideatore, fondatore e direttore artistico fu interamente devoluto al conservatorio “Alfredo Casella”.

Nella sua lunga carriera si susseguono importanti collaborazioni con L’Aquila: dal 1963 ad oggi il suo violino ha vibrato nella Basilica di San Bernardino, nella Cattedrale San Massimo e nel teatro Comunale, in cui Ughi presentò, fra gli altri, del Concerto per violino e orchestra Bwv 1041 di Bach e il K 219 di Mozart, con il sostegno dell’Orchestra sinfonica abruzzese. Memorabile, poi, la collaborazione con l’Orchestra Filarmonica di Amsterdam, nel 1974, e il programma “Uto Ughi racconta la musica” andato in onda su RaiUno nel 2008, in dieci episodi. Ad accompagnare Ughi, ci sarà al pianoforte il napoletano Bruno Canino, docente di musica a Fiesole, per alcuni anni direttore artistico della Biennale di Venezia e autore dell’autobiografico “Vademecum del pianista da camera”.

Domani sera il musicista lombardo si affiderà a due violini straordinari: un Guarnieri del Gesù, del 1744, e ad uno Stradivari del 1701. Nella speciale occasione aquilana sarà eseguito un programma che, attraversando Haendel e Tchaikovsy, trova i suoi punti di riferimento nella celeberrima “Sonata a Kreutzer” di Beethoven e in due “cavalli di battaglia” del maestro Ughi: il Tema con Variazioni di Weniawsky e la funambolica Carmen Fantasy di Pablo de Sarasate.

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