Viaggio interattivo nel Parco Majella ai Musei Vaticani

ROMA. Una mostra interattiva che racconta il Parco nazionale della Majella, il parco di papa Celestino V, dei suoi eremi e della vita solitaria di quel Pietro da Morrone, ma anche le sue bellezze...

ROMA. Una mostra interattiva che racconta il Parco nazionale della Majella, il parco di papa Celestino V, dei suoi eremi e della vita solitaria di quel Pietro da Morrone, ma anche le sue bellezze naturali e la sua storia. Si intitola “Majella: Domus Christi, Domus Naturae” ed è l’esposizione in corso nella sale dei Musei Vaticani, dove resterà fino al 17 gennaio, organizzata dal Parco nazionale in collaborazione con la Regione Abruzzo.

Si tratta di una mostra innovativa realizzata con i più moderni strumenti tecnologici e multimediali, con effetti sensoriali, visivi e tattili che permetterà di apprezzare ambienti e paesaggi del Parco e conoscere un fenomeno storico e culturale poco noto come l'eremitismo, che qui trovò uno dei luoghi di elezione sotto l'importante impulso e guida di Pietro da Morrone. «L’allestimento è distribuito su sette sale», spiega il presidente del Parco Majella, Franco Iezzi. «La prima è dedicata all’illustrazione delle caratteristiche naturali del parco: essenze naturali permetteranno di sentire anche gli odori degli alberi del parco. Nella seconda ci sono oggetti tradizionali degli eremi, muovendo i quali partiranno video illustrativi. Nella terza l’ologramma di un frate illustrerà oggetti e caratteristiche della vita eremitica di Celestino V. Si prosegue poi attraverso una quarta stanza», aggiunge Iezzi, «dedicata a preziosi documenti relativi ai luoghi celestiniani e una quinta con un grande plastico dell’area parco e poi una sesta dedicata a plastici dei singoli eremi. Attraverso dei comandi si potranno avviare video illustrativi o scoprire sezioni dei plastici. L’ultima stanza, in fase di completamento, sarà dedicata al cibo e prevederà anche collegamenti con l’Expo di Milano».

La mostra permette di immergersi in uno spazio virtuale di comunicazione interattiva e didattica, polisensoriale, fortemente emozionale, dove l’apprendimento incontra la suggestione, la scoperta e l’interazione. Viene proposto un punto di vista insolito e profondo che vuole incuriosire, stupire e nello stesso tempo far rivivere nel racconto la spiritualità intensa delle comunità monastiche ed eremitiche nel territorio del Parco della Majella. Il progetto museologico e museografico è realizzato dall’Ente Parco nazionale della Majella con il sostegno della Fondazione Telecom Italia, in collaborazione con la Regione Abruzzo e la Fondazione Genti d’Abruzzo Onlus. «Il visitatore», prosegue Iezzi, «nell'incedere del percorso espositivo, potrà comprendere come il territorio ancora conservi, quasi intatti, gli insediamenti eremitici e monastici e come questi siano parte integrante della cultura e della vita delle popolazioni locali e dell'intero contesto naturale». Si tratta di una vetrina importantissima per il territorio del Parco e per tutta la regione. «Se si considera che i Musei Vaticani registrano qualcosa come 20mila presenze al giorno», sottolinea il presidente, «nel giro di due mesi di allestimento, questa mostra ha un bacino potenziale di un milione e 200 mila visitatori».

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