A Campo Imperatore strutture inesistenti e turisti senza servizi

L’hotel difficilmente riaprirà per le festività natalizie La stagione sciistica riparte senza punti di appoggio

L’AQUILA. Le temperature in calo non hanno fermato gli escursionisti della domenica, anche se i motociclisti sono molti di meno e il parcheggio di Campo Imperatore è quasi vuoto. Francesco e Sonia scendono da una Fiesta grigia e fanno per entrare all’ingresso principale dell’hotel Campo Imperatore. Passo sicuro di chi non ha molte alternative. Del resto, dal piazzale sono spariti chioschi e chioschetti. La porta è sbarrata. Un campanello bianco. Suonano, una o due volte. Niente.

La scena si ripete qualche minuto più tardi con un piccolo gruppo di escursionisti romani. Fino a qualche tempo fa, l’hotel di Campo Imperatore era una vera e propria oasi nel deserto. Questo, considerando che l’ostello è tuttora abbandonato. Vetri rotti e finestre aperte lo espongono alla mercé di chiunque, anche di qualche coppietta alla ricerca di un luogo riparato. Non è il caso di Francesco e Sonia, entrambi pescaresi, che capita l’antifona alzano i tacchi e tornano a casa.

Cos’altro ci sarebbe da fare, del resto? Una volta lasciata Fonte Cerreto, è tutto chiuso. Montecristo neanche a dirlo, il bar talvolta apre, e sempre e solo nel week-end. E comunque non questo. Sul piazzale non si vede nessuno e, a ridosso della seggiovia, pascolano mucche protette da un recinto elettrificato.

«Qualche settimana fa», ricorda Federico Aiazzi, un giovane del Frusinate, appassionato di montagna, «qui hanno fatto una razzia di mucche, 35 in una sola notte. Chissà con che mezzi sono venuti a caricarle».

Seguono chilometri di curve e strutture abbandonate: salendo per la 17 bis prima di entrare nell’altipiano di Campo Imperatore, la strada lambisce Fossa di Paganica, dove sorgono i resti del complesso alberghiero di Campo Nevada, tirato su alla fine degli anni ’60. L’albergo – o meglio, una gettata di cemento da 30mila metri quadri – doveva far parte di un progetto di riqualificazione turistica. Risultato: un angolo completamente devastato ed esposto alle intemperie. Il punto è questo, la riqualificazione turistica doveva cambiare la vocazione di queste montagne.

Tutti aspettavano la neve, e la neve è arrivata. L’8 dicembre riaprirà finalmente la funivia. Il sindaco Massimo Cialente ha annunciato che il circo bianco ripartirà. Ma ad attendere gli sciatori non ci sarà neanche una struttura aperta. L’hotel di Campo Imperatore, infatti, non verrà riaperto né per l’Immacolata, né per Natale. Il timore degli addetti ai lavori è proprio questo. Il gestore uscente, Paolo Pecilli, ha lasciato la gestione della struttura anche se sta partecipando al nuovo bando. Contemporaneamente, il suo staff è al lavoro all’hotel Miramonti di Prati di Tivo. Tuttavia, anche se l’appalto venisse assegnato subito, difficilmente l’hotel che ospitò il duce potrà riaprire in tempo per le festività natalizie.

Quindi, i servizi turistici sarebbero ridotti all’osso, con buona pace di tutti i buoni propositi, anche quello di investire fondi regionali per il rifacimento della sentieristica.

Sarebbe questo, almeno secondo le intenzioni, il sistema da sostenere anche in vista del Giubileo, con 2,5 milioni da utilizzare per la messa in sicurezza dei sentieri e per la riqualificazione dei rifugi in corrispondenza delle località sciistiche: Pietracamela, Prati di Tivo e Campo Imperatore.

Fabio Iuliano

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