«A marzo una casa a tutti»

Bertolaso rassicura chi vive in hotel

L’AQUILA. «Attualmente il 30% di chi ha perso definitivamente la casa per il terremoto in Abruzzo vive ancora in albergo. Entro febbraio contiamo di dare una casa a tutti coloro che l’hanno persa. Stiamo parlando di chi ha perso la casa definitivamente o che non potrà rientravi per almeno dieci anni». Ad affermarlo è stato il capo dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso.
Parole pronunciate da Bertolaso in una conversazione avvenuta con i giornalisti a Palazzo Madama, a margine dei lavori sul decreto legge per la Protezione civile.
Bertolaso - che venerdì ha passato le consegne al commissario per la ricostruzione Chiodi e al vice commissario Cialente - ha aggiunto «che diverso è il caso di coloro che hanno la casa che si può risistemare con alcuni mesi di lavori. Il 70% di questi vive ancora in albergo. Gli altri hanno una nuova casa».

Quindi la questione del G8. «Spostare il vertice all’Aquila aveva un obiettivo: far toccare con mano ai grandi della terra la sofferenza di chi è stato colpito da un terremoto e fargli capire come gestire un’emergenza: un’esperienza che però non è servita».
Il capo della Protezione civile è tornato, dunque, a criticare la gestione - da parte della comunità internazionale - del devastante terremoto ad Haiti.
E lo ha fatto dalla Sardegna, dove si è recato per un sopralluogo nelle strutture che avrebbero dovuto ospitare il G8 che, poi, si é svolto all’Aquila.

«Speravo che i grandi del mondo» ha aggiunto «vedendo quello che é successo con il terremoto dell’Aquila toccassero con mano la sofferenza e l’impatto che il terremoto ha sulla gente. Cullavo l’illusione che capissero cosa si deve fare quando c’è da gestire un terremoto. E invece» ha concluso Bertolaso «oggi mi rendo conto che ciò non é servito e che il sogno cullato non si é realizzato. Quello che sta accadendo a molti chilometri dall’Aquila lo dimostra».