A Sassa nuova discoteca ma il borgo è abbandonato

La denuncia di una cittadina: traffico caos e centro storico fantasma Da trent’anni si attende una variante alla strettoia che attraversa l’abitato

L’AQUILA. Valentina Valleriani, rappresentante dell’aggregato «Le poste» di Sassa denuncia: «Il Comune introduce dall’oggi al domani una variante al Prg per consentire l’apertura di una discoteca. La questione non riguarda la discoteca, se farla o no, ma la facilità con cui si prendono certe decisioni, contrapposta all’assoluto immobilismo verso i problemi dei borghi delle frazioni, fino a un po’ di tempo fa oggetti indiscussi di un piano di ricostruzione di cui oggi non si parla più. Come le discoteche anche i nostri borghi sono centri di aggregazione, non di giovani e di musica ma di storia, quella vecchia, antica, fatta di case di pietra, di muretti, di archi e di strettoie, come il piccolo centro storico di Sassa, diventato oramai un fantasma di se stesso. I residenti di Sassa da tanti anni chiedono una soluzione al problema della mobilità, tant’è che esiste dal 1979 una variante al Prg che prevede una bretella sull’attuale strada provinciale Amiternina che attraversa il centro storico della frazione stessa. I disagi si sono ulteriormente aggravati dall’aprile 2009 quando il borgo di Sassa è diventato prigioniero del traffico. Sono sorte le Case di Pagliare, i Map di Sassa, le scuole nei Musp di Pagliare di Sassa, svariate attività industriali e commerciali che vanno aumentando in questa porzione di territorio, per non parlare dei mezzi pesanti che spesso e volentieri si incastrano in quella che è nota come la strettoia di Sassa. Tutto questo», conclude la residente, «avviene su un’unica strada per la quale i residenti hanno sempre auspicato la realizzazione di quella variante stabilita 30 anni fa dal Prg ma mai realizzata. Oggi, invece, assistiamo alla solerzia della giunta nell’approvare a tempi record una variante al Prg per una discoteca. Cosa devono fare gli abitanti di Sassa per avere la stessa attenzione?».

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