Abdi dalla Somalia in città «Il calcio per rinascere»

La squadra dei rifugiati politici si allena negli impianti del Cus a Centi Colella La delegazione tornerà l’anno prossimo per disputare la «Coppa per la Pace»

L’AQUILA. «Mi chiamo Abdi Resak, sono somalo e ho vent’anni. Adoro il calcio e nel mio Paese giocavo con i miei amici. Sono fuggito dalla Somalia arrivando fino alla Libia in macchina, poi c’è stata la traversata in mare fino a Lampedusa. Ho viaggiato con i miei amici e sono arrivato in Italia il 17 luglio 2013. Dopo due giorni trascorsi a Lampedusa, dove mi hanno accolto bene, sono arrivato a Roma: era il 19 luglio 2013».

È il racconto di uno dei venti calciatori somali arrivati ieri all’Aquila per un progetto di sport, solidarietà e pace che si concretizzerà il 6 aprile 2015 nella «Coppa per la Pace» riservata a rappresentative di quattro Paesi africani e asiatici. Oggi Abdi sorride, vive nella periferia romana con altri 300 rifugiati politici, ma non dimentica le date che gli hanno cambiato la vita scandendole con liberazione mista a sofferenza.

«In Italia mi trovo bene», ha aggiunto, «mangio e gioco a calcio, la mia unica passione. Nel mio Paese giocavo con i miei amici, sono un centrocampista. Il mio calciatore italiano preferito è Daniele De Rossi». Vestito grigio e camicia, Abdi ricorda il viaggio per raggiungere l’Italia mostrando le foto scattate dal proprio smartphone. «La cosa più dura è stata attraversare il deserto», ha spiegato. «Ci abbiamo impiegato 10-15 giorni e non c’era acqua. È stato brutto, brutto. Per sopravvivere abbiamo dovuto bere le nostre urine».

Assieme ai propri amici, Abdi, ieri pomeriggio, ha sostenuto, negli impianti messi a disposizione dal Cus, il primo allenamento aquilano con il tecnico Maurizio Ianni, già allenatore rossoblù ora alla guida della scuola calcio Cus soccer school in rappresentanza di Juventus National Academy e L’Aquila calcio, per preparare un torneo in Toscana in programma il 25 giugno.

I ragazzi, classe ’94-’96, nella mattinata hanno visitato gli impianti universitari insieme al presidente Francesco Bizzarri e poi sono stati ricevuti in Comune dall’assessore allo Sport Emanuela Iorio. È seguito il pranzo nella mensa di Celestino retta dai volontari della Fraterna Tau a piazza d’Armi.

Ad accompagnare i giovani somali il secondo segretario dell’ambasciata della Repubblica somala Awes Abukar Awes e l’addetto commerciale Jbrahim Sheikh Aden.

«La Somalia è stata flagellata per 23 anni dalla guerra civile. Siamo onorati di partecipare alla Coppa della Pace», ha detto Awes Abukar Awes. Arrivato con Fathi Abdu Abded, responsabile affari informazioni, il primo segretario dell’ambasciata palestinese a Roma Mohammed Rebhi ha ricordato gli studenti palestinesi morti in città a causa del terremoto. «Mi auguro che la nostra squadra possa uscire dalla Palestina per poter venire all’Aquila nel 2015».

A rendere possibile il progetto, sposato con entusiasmo dal tecnico Ianni, l’avvocato Paolo Enrico Guidobaldi, il dottor Rocco Gaudioso, l’ingegnere Antonio Salvatore Pacilè e il dottor Carlo Bifani.

Alessia Lombardo

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