L'AQUILA

Abusa di una 14enne e le trasmette l'epatite, condannato a 10 anni

La sentenza riguarda solo le violenze, non il contagio, in quanto l'operaio finito sotto processo era inconsapevole di aver contratto la malattia

L'AQUILA. Ha contratto l'epatite a causa delle violenze sessuali subite, ma l'operaio che ne era responsabile è stato assolto dall'accusa di lesioni personali, perchè, all'epoca dei fatti, ignaro di essere malato; per gli abusi invece l'uomo è stato condannato dal Tribunale dell'Aquila a dieci anni di reclusione. I fatti risalgono al 2015 quando la ragazza aveva 14 anni, ma sono stati denunciati in un periodo successivo.

Secondo l'accusa l'imputato avrebbe approfittato dell'assenza prolungata della mamma della ragazza per compiere, sotto la minaccia di morte, le violenze sessuali. Da queste ultime la minore ha contratto l'epatite Hbv con importanti ripercussioni sul fegato: lesioni personali dalle quali l'uomo è stato assolto, in quanto inconsapevole di aver contratto la malattia, fino a quando non è stato costretto a fare ricorso alle cure dei medici dell'ospedale dell'Aquila. Ricovero che ha di fatto interrotto definitivamente le violenze nei confronti della minorenne.