REATI FISCALI

Accademia Immagine, Cialente prosciolto

Il giudice Gargarella accoglie le richieste di pm e difesa: «Il fatto non costituisce reato»

L’AQUILA. Naufraga con il proscioglimento decretato dal giudice per le udienze preliminari l’inchiesta a carico di Massimo Cialente per reati fiscali nell’ambito della gestione dell’Accademia dell’Immagine. Che l’indagine, avviata dopo una verifica dell’Agenzia delle Entrate, finisse in archivio «perché il fatto non costituisce reato» era verosimile, visto che anche il pm aveva chiesto di scagionare Cialente, assistito dall’avvocato Carlo Benedetti. Cialente era stato imputato come presidente del cda per il mancato versamento di contributi previdenziali e altri oneri obbligatori per il periodo 2007-2008. L’avvocato Benedetti, presidente del consiglio comunale, ha sostenuto che il presidente del cda, Cialente, non avrebbe potuto versare i contributi previdenziali perché la Regione non ha mai erogato i finanziamenti previsti nell’ambito della legge regionale ad hoc. L’Accademia dell’Immagine è un istituto di formazione che vede come soci al 25% ciascuno la Regione, il Comune e la Provincia dell’Aquila, e l’ente privato, l’istituto cinematografico Lanterna Magica. Dopo il terremoto è diventato un caso politico al centro di roventi polemiche con il presidente della giunta regionale Gianni Chiodi, che ha accusato il centrosinistra «di gestione clientelare e dissipatrice». C’è stata la nomina prima di un commissario unico e poi di un commissario liquidatore, quest’ultima definita non regolare, per verificare lo stato dei conti ed eventualmente avviare il processo di liquidazione, come sostenuto in particolare da Chiodi. Oggi l’attività dell’Accademia è ferma con tre dipendenti riassorbiti dal Centro sperimentale di cinema e gli altri in cassa integrazione. In relazione al caso dell’Accademia, interessata anche da un’altra indagine della magistratura contabile e da un’altra di quella penale, Benedetti ha sottolineato che «si sgonfia la cagnara politica innescata sui fatti dell’Accademia dell’Immagine». Il legale era convinto del proscioglimento visto che è stato presente in udienza nonostante lo sciopero degli avvocati.

(g.g.)

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