Accord, entro giugno le prime 20 assunzioni

Il ciclo produttivo da ottobre con 60 persone con contratto da metalmeccanico I sindacati: vogliamo conoscere al più presto quale sarà il piano industriale

L’AQUILA. Le prime 20 assunzioni, nella sala monitor, scatteranno a giugno.

Il ciclo produttivo partirà a ottobre, con 60 persone inquadrate nel contratto nazionale dei metalmeccanici. Ogni giorno, nelle previsioni dell’azienda, 10 tir preleveranno materiale dal sito aquilano.

Sono i primi numeri del piano industriale dell’Accord Phoenix, illustrati ieri ai sindacati nella sede di Confindustria.

A breve inizieranno i colloqui per tutti coloro che, tra le 146 domande pervenute, avranno i requisiti necessari per essere ricollocati, in primis l’appartenenza alle quattro aziende del polo elettronico che hanno chiuso i battenti: Finmek, Intercompel, P&A Service, Fida.

Al di fuori di questo accordo, l’Accord si è riservata di assumere 15 persone altamente specializzate. Se verrà rispettata la tempistica, con l’attivazione della seconda linea produttiva torneranno al lavoro in 129.

«Il primo confronto è stato positivo», commenta Clara Ciuca della Uilm, «ma adesso attendiamo la convocazione di un tavolo tecnico, che entri nel merito del piano industriale e chiarisca quali professionalità sono richieste e i processi di produzione. Continueremo a vigilare su tutto il percorso, con l’obiettivo finale di vedere ricollocati tutti gli ex lavoratori del polo elettronico». Mercoledì si terrà un’assemblea del personale. «Spiegheremo quanto ci è stato riferito dall’azienda, che ritiene di poter riassumete tutti i lavoratori in attesa», afferma Alfredo Fegatelli della Fiom, «fermo restando che vogliamo conoscere meglio le prospettive industriali».

INTECS. Fegatelli annuncia inoltre che ieri, in Regione, su iniziativa del vicepresidente Giovanni Lolli, è stato firmato l’accordo quadro che offre percorsi di ricollocazione per i dipendenti di quelle aziende preesistenti al terremoto del 2009, impegnate nell’ambito della ricerca, dello sviluppo e dell’innovazione, ma per le quali sussistano condizioni di crisi industriale.

«Un primo passo importante», sottolinea Fegatelli, «per la salvaguardia dei ricercatori dell’Intecs, ex Technolabs».

Romana Scopano

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