Accord Phoenix, il sindaco in assemblea coi lavoratori

Nuovo testo del decreto che destina fondi della ricostruzione ad attività produttive Cialente: «Situazione da sbloccare entro il 25 luglio o andremo tutti a Roma»

L’AQUILA. C'è un nuovo testo del decreto che destina il 5% dei fondi per la ricostruzione alle attività produttive. Un testo corretto, dopo la sfuriata di giovedì del sindaco Massimo Cialente nei confronti del ministro Carlo Trigilia e del comitato tecnico, che hanno bloccato gli 11 milioni di euro chiesti dalla Accord Phoenix per accompagnare l’insediamento dell’azienda inglese nel polo elettronico aquilano.

Il provvedimento è già nelle mani del sindaco, che lo sta vagliando. L’obiettivo è allargare le risorse anche alle nuove imprese che operano in campi diversi da quello farmaceutico ed elettronico. Ma bisogna fare in fretta: il via libera deve essere dato entro il mese di luglio, in modo da non rallentare ulteriormente le procedure, mettendo a rischio i 240 posti di lavoro promessi dalla Accord Phoenix. Per questo, i lavoratori che attendono di essere ricollocati, i sindacati e i rappresentanti di Confindustria si riuniranno domani in assemblea, con Cialente e l’ex parlamentare Giovanni Lolli, e lanceranno un ultimatum al governo. «La situazione va sbloccata entro il 25 luglio», dice il sindaco, «altrimenti siamo pronti a una forte mobilitazione e andremo fino a Roma a far sentire le nostre ragioni. L’aver alzato la voce, nell’ultima riunione del comitato tecnico, è servito. Il testo del decreto, nella parte che limitava i settori a cui indirizzare i fondi Cipe, è stato rivisto. Ma ora deve essere approvato e deve riunirsi nuovamente il comitato, per dare il via libera al finanziamento per la Accord Phoenix. Poi toccherà a Invitalia, chiamata a valutare la proposta dell’azienda inglese. Chiedo che l’analisi», sottolinea Cialente, «sia rigorosa e attenta, nell’interesse della città e dei tanti lavoratori che sono in estrema difficoltà».

L’assemblea si terrà domani alle 15,30, all’interno della ex Italtel. Il sindaco annuncia che il piano industriale verrà illustrato nei dettagli a breve.

«L'idea è di presentarlo alla città nella sede del consiglio comunale. A questa operazione con gli inglesi», rimarca il primo cittadino, «abbiamo lavorato sottotraccia io e l’onorevole Lolli, non c’è stato alcun marketing territoriale da parte di chi era preposto, e cioè la società Aquila Sviluppo. Adesso speriamo almeno che Invitalia sia veloce nell’esaminare la pratica». Il piano industriale è molto atteso dai sindacati, che finora sono rimasti fuori dalle trattative. Si parla, a pieno regime, di 240 posti di lavoro, nel campo dello smaltimento dei rifiuti elettronici, con un investimento di 40 milioni di euro da parte dell’azienda, vincolati, però, agli 11 provenienti dai fondi Cipe. Nel sito aquilano si dovrebbero stoccare materiali elettronici, recuperati da vecchi computer, cellulari e simili.

La Accord Phoenix, il cui azionista di maggioranza è di origini indiane e vanta rapporti di collaborazione con il primo ministro inglese David Cameron, ha firmato l’accordo per affittare l’ex immobile della Finmek. Il cronoprogramma iniziale, ora slittato, prevedeva l’ingresso in fabbrica dei primi 60 lavoratori già il prossimo ottobre, per poi proseguire a scaglioni, dando la priorità ai cassintegrati e ai dipendenti in mobilità, fuoriusciti dal polo elettronico. Si tratta degli ex operai della Finmek Solutions, della Fida Spa, della Cn-System e della P&A Service. Giovani, senza i requisiti per l’aggancio con la pensione e con famiglie a carico.

Romana Scopano

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