Accord Phoenix, si parte Il sindaco: «Contro i gufi»

Cialente e Lolli: «In arrivo 128 posti, priorità assoluta agli ex del polo elettronico» Poi l’affondo: «La destra ha remato contro con denunce e indagini societarie»

L’AQUILA. Esibisce un gufetto, sfatando la superstizione e prendendosi la rivincita su «chi ha gufato negli ultimi tre anni». Poi il sindaco Massimo Cialente conferma la notizia più attesa: come anticipato ieri dal Centro, Invitalia ha dato il via libera al progetto dell’Accord Phoenix. E sono in arrivo 128 nuovi posti di lavoro, destinati ai lavoratori fuoriusciti dal polo elettronico. Qualcuno è in sala e vuole saperne di più. Il sindaco è affiancato dal vicepresidente della Regione Giovanni Lolli e dalla sua giunta al completo, in modo che il messaggio politico arrivi ancora più forte. «Questa non è una vittoria di Cialente e Lolli», sottolineano in coro, «ma una vittoria della città. L’insediamento dell’azienda ha avuto un iter lungo e tortuoso anche a causa dell’ostruzionismo messo in atto dal centrodestra».

INVITALIA. Il cda dell’agenzia del ministero dell’Economia ha approvato lunedì il contributo che apre le porte all’insediamento di un sito per lo smaltimento e il riciclo dei rifiuti elettronici, progettato dall’imprenditore anglo-indiano Ravi Shankar. Il finanziamento, proveniente dal 5% dei fondi Cipe per la ricostruzione, è di 10 milioni e 758mila euro, il 30% dei costi ammissibili dell’investimento complessivo, che è di oltre 38 milioni. Invitalia ha posto delle condizioni: un anticipo di 5 milioni e la prima linea produttiva attiva entro sei mesi. Ora serve la firma definitiva e subito dopo, all’inizio di giugno, partiranno i lavori per adeguare gli spazi individuati nell’ex capannone della Finmek.

ASSUNZIONI. Il cronoprogramma annunciato dal sindaco ricalca il piano industriale presentato dall’Accord: si inizierà con una prima linea produttiva, con 54 addetti, in servizio su due turni per 12 ore al giorno. Dopo sei mesi verrà attivata la seconda linea e gli operai saliranno a 90, per poi chiudere, dopo 18 mesi, con 115 persone al lavoro. Altre 13 saranno destinate al settore amministrativo. In tutto, 128 nuove assunzioni, dando la priorità alle maestranze che hanno già perso la mobilità. Il sito dovrebbe essere in funzione a fine anno. «Questo è il terzo contratto di sviluppo», aggiunge Cialente, «dopo quelli per Sanofi e Dompé. Siamo l’unico territorio, in Italia, in cui si apre una nuova fabbrica con investimenti esteri». Una chicca: l’Accord Phoenix sarà main sponsor dell’Aquila rugby nella prossima stagione.

CENTRODESTRA. «C’è chi ha fatto di tutto», incalza il sindaco Cialente, «per bloccare il progetto. Denunce, indagini societarie, addirittura viaggi a Roma. Parlo dell’opposizione in consiglio comunale, ma anche del passato governo regionale». Gli dà man forte Lolli: «Era per noi un dovere morale prenderci cura di questi lavoratori, ultimi rappresentanti dell’Italtel, che ha trasformato L’Aquila da un paesotto a una vera città. Chi si è messo contro il progetto, ha mai portato una soluzione alternativa?».

NUOVI PROGETTI. La strategia annunciata da Cialente è di portare, entro il 2017, 2500 nuovi posti di lavoro, soprattutto sul turismo. Ma ci sono anche altre aziende interessate a insediarsi – di cui non si parla per evitare quanto successo con Accord – e 300 milioni per le attività produttive, con un grande progetto che abbraccerà la Marsica, creando un sistema integrato L’Aquila-Avezzano-Roma.

Romana Scopano

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