Accord Phoenix, sono 165 le candidature presentate

Tra la fine di aprile e l’inizio di maggio partiranno le convocazioni per i colloqui La prima linea produttiva sarà attiva entro sei mesi con 56 persone assunte

L’AQUILA. Sono 165 i curricula consegnati nelle mani della direttrice del personale dell’Accord Phoenix Michela Santoro. Di questi, dopo un’iniziale scrematura, dovrebbero essere 140 quelli appartenenti a ex lavoratori del polo elettronico, che hanno la precedenza nel piano di riassunzioni. Conclusa, dopo 10 giorni, la prima fase delle selezioni del personale che sarà ricollocato nel nuovo sito per lo smaltimento dei rifiuti elettronici che dovrebbe aprire i battenti entro sei mesi. Tra la fine di aprile e l’inizio di maggio partiranno le convocazioni per i colloqui che, come ricorda l’azienda, sono riservati solo ai fuoriusciti da Finmek, Intercompel, P&A Service e Fida, che hanno mantenuto i requisiti necessari. A occuparsi dei colloqui sarà una commissione formata dai quadri dirigenziali e dal coordinatore del progetto, lo scozzese James Bell. Intanto, lo stabile dell’ex Finmek è stato trasformato in un cantiere, per adeguare gli spazi ai macchinari che arriveranno da Germania e Francia. E lunedì è previsto il secondo tavolo sindacale nella sede di Confindustria. C’è grande impegno, per rispettare il cronoprogramma illustrato lo scorso primo marzo a Palazzo Fibbioni dal presidente Ravi Shankar, dal direttore generale Francesco Baldarelli e dal direttore finanziario Michele Polini. Sono 129 i posti di lavoro confermati dai vertici dell’azienda, che si occuperà di green-economy, riciclando rifiuti elettronici. La prima linea produttiva sarà attiva entro sei mesi, con 56 persone assunte direttamente e altre 30 nell’indotto. In un anno si produrrà un milione di tonnellate di materiale secondario, tra plastica, metallo, acciaio, rame e vetro. E l’obiettivo è, sempre in un anno, di arrivare all’attivazione anche della seconda linea, in modo da completare la pianta organica. Il progetto è innovativo, brevettato dall’ingegnere anglo-indiano Shankar che, dopo aver lavorato per 26 anni in tutto il mondo nel settore finanziario, ha deciso di investire circa 48 milioni in Italia e ha scelto L’Aquila «per fare qualcosa di buono per l’ambiente». L’operazione, supportata dal sindaco Massimo Cialente e dal vicepresidente della Regione Giovanni Lolli, è andata avanti per quattro anni, fino al via libera di Invitalia, che ha autorizzato un contributo pubblico di 10,7 milioni. L’Accord Phoenix ha poi acquisito, tramite due bandi indetti dal Comune e dal commissario della Finmek Gianluca Vidal, i locali all’interno della storica Italtel, per una superficie totale di 25mila metri quadrati. I rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm sono pronti a discutere, lunedì pomeriggio, le modalità di riassunzione del personale e il piano industriale.

Romana Scopano

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