Acqua, oltre 13mila utenti non pagano le bollette

La Saca aumenta le squadre per recuperare due milioni di crediti in 29 comuni I dirigenti: «Staccheremo la fornitura a chi non si metterà in regola»

SULMONA. Sono più di 13mila gli utenti non in regola con le bollette dell’acqua sulle 52mila utenze sparse nei 29 comuni gestiti dalla Saca: oltre 30mila fatture non pagate, per un importo di 2 milioni e 300mila euro di crediti da recuperare. È più che raddoppiato negli ultimi tre anni il dato sulla morosità, che supera il 13%.

La morosità resta il punto debole della Saca, che è comunque riuscita a chiudere il bilancio consuntivo con un attivo di 254mila euro, superiore a quello dell’anno precedente. Saldo che ha consentito l’avvio delle gare per i lavori sui cinque depuratori di Castel di Sangro, Pescocostanzo, Campo di Giove, Bagnaturo e Cansano (che sarà consegnato per metà luglio).

L’importo totale è di 7 milioni di euro di fondi Fas, con gli interventi che dovranno chiudersi necessariamente entro giugno 2017. I lavori prevedono anche l’installazione di misuratori della portata di acqua immessa in rete, che ricalcolata su quella fatturata consentirà di risalire ai dati del sommerso, per indagare su perdite e abusivi.

Raddoppiano, infatti, anche i furbetti dell’acqua (circa 150). «Saremo costretti a staccare la fornitura in quelle utenze non domestiche che non intendono mettersi in regola», interviene l’amministratore unico della Saca, Domenico Petrella, «abbiamo anche dovuto aumentare le squadre del recupero crediti. Tutte cose che ci costano, per questo abbiamo la massima disponibilità a trovare accordi e a evitare anche cause legali pur di andare incontro alle utenze». Per questo la Saca si è dotata anche del bollettino Mav gratuito in tutte le banche, al di là se si ha un conto corrente, con addebito bancario e autolettura al numero verde 800-098758. «Tutti sistemi di riduzione dei costi a favore degli utenti e a carico nostro», aggiunge Petrella, «ma visto che il bollettino Mav non ha avuto successo siamo pronti a toglierlo. Certo, le cose andrebbero meglio se le banche locali fossero più disponibili ad aprire crediti alla società, per fare interventi sulle reti, diminuire le perdite e quindi le tariffe».

Il saldo positivo del bilancio si lega anche al risparmio sui costi energetici (meno 150mila euro), sugli scavi (meno 70mila) e all’incremento del fondo rischi per 100mila euro.

Federica Pantano

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