Aeroporto all'Aquila, è scontro. Cialente: "Decida la città"

Il sindaco, critico dopo la bocciatura di Confindustria, lancia l’idea del referendum

L’AQUILA. Poca partecipazione e qualche inaspettata voce contraria. Ragione per la quale, su alcuni grandi progetti strategici per lo sviluppo della città, il sindaco Massimo Cialente dice di voler chiamare i cittadini ad esprimere direttamente la propria opinione attraverso il ricorso a un referendum. Un’idea partorita da Cialente dopo una serie di incontri promossi dal Comune con le categorie e gli ordini professionali sul futuro dell’aeroporto dei parchi. E soprattutto dopo il «no» di Confindustria, che in uno degli incontri (presente anche la società Xpress che gestisce lo scalo) ha espresso la sua contrarietà all’aeroporto.

IL SONDAGGIO Sei favorevole o contrario

Un no «bruciante e inspiegabile» per Cialente che allora lancia la proposta del referendum. «Fa un certo effetto sapere che Ezio Rainaldi, presente a quella riunione come delegato di Confindustria, abbia espresso al sua contrarietà all’aeroporto. Tanto più che dal mondo dell’imprenditoria abbiamo sempre ricevuto l’invito a far decollare il nostro aeroporto. Sta accadendo ora quello che accadde anni fa quando persone lungimiranti decisero di realizzare l’autostrada. Anche allora c’era chi si diceva contrario a quell’opera che, invece, ci ha permesso di uscire dall’isolamento in cui ci trovavamo. L’aeroporto oggi è una infrastruttura indispensabile. In questi anni siamo riusciti a risolvere tutti i problemi dello scalo strangolato da vecchie querelle giudiziarie. Oggi l’aeroporto ha tutte le autorizzazioni e le certificazioni necessarie per i voli commerciali e cosa importante è che la gestione non è legata all’erogazione di fondi pubblici. Ma il territorio dovrà dare risposte, dovrà dire se vuole che questo aeroporto cominci a funzionare».

Cialente ricorda che l’aeroporto era, e resta, inserito nel suo piano strategico. «Oggi lo scalo c’è ed è l’unico nel suo genere ad avere avuto l’autorizzazione al volo commerciale. Non costa nulla allo Stato, perché non vive di fondi pubblici, ma dovrà scommettere sulla capacità del territorio di fare squadra. A questo proposito vorrei chiedere a Rainaldi se quel suo no rappresenta la linea ufficiale della Confindustria e se a pensarla così sono anche gli operatori turistici del comprensorio». Cialente ricorda poi lo sforzo compiuto, all’indomani del terremoto, per sistemare la struttura. «A questo punto» aggiunge «è bene che ad esprimersi su progetti di questa portata siano tutti i cittadini. Spero che ciò possa avvenire attraverso l’apertura di un dibattito a più voci. E non escludo affatto la possibilità di arrivare a un referendum. Il nostro statuto lo prevede e non sarà un problema raccogliere le firme necessarie per percorrere questa strada».

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