Agevolazioni fiscali, è mobilitazione

L'assemblea: il 19 giugno a Roma contro la proroga discriminante

L'AQUILA. La protesta contro le discriminazioni fiscali approderà sabato 19 giugno a Roma, davanti a Montecitorio. Lo ha deciso ieri l'assemblea cittadina in piazza Duomo. La speranza è quella di radunare migliaia di persone dell'area del cratere. «Soltanto se andremo compatti, in 60mila, magari con le zappe in mano ci ascolteranno», l'appello lanciato con forza. Le disposizioni della manovra correttiva sulle agevolazioni fiscali per le aree terremotate vanno strette all'assemblea cittadina che dal tendone di piazza Duomo, ormai quasi circondato dalle bancarelle del mercato, rilancia una nuova mobilitazione generale, con l'obiettivo di coinvolgere enti locali, associazioni di categoria, sindacati e quanti più cittadini possibile. Tutti insieme per ribadire che escludere dipendenti e pensionati dalla proroga - come previsto dalla bozza preliminare dell'articolo 39 - rappresenta «un atto discriminatorio e quindi incostituzionale».

Cresce, domenica dopo domenica, tra le file dell'assemblea del presidio permanente, la consapevolezza che in questa fase delicata L'Aquila non ce la può fare da sola, c'è bisogno dell'aiuto del resto del Paese per avviare la ricostruzione del centro storico e favorire la ripresa economica. L'assemblea rilancia aiuti alle imprese, leggi di pianificazione strategica e la tassa di scopo.

Una bici da corsa, una maglietta tricolore con scritto «Ricostruiamo L'Aquila» e 1.500 chilometri alle spalle tra strade e sentieri della Penisola. Il signor Antonio Marchi, classe 1951, ha raggiunto il capoluogo da Trento per portare la sua solidarietà ai cittadini riuniti in assemblea. Poche parole per risparmiare il fiato - visto che la sua corsa proseguirà nei prossimi giorni verso Foggia sulle vie della transumanza - ma un messaggio forte e chiaro: «L'Aquila non può essere abbandonata a se stessa, è un impegno per il Paese». Le sue parole fanno eco alla richiesta dell'assemblea di provvedimenti economici concreti ma la richiesta di sospensione di tasse e tributi per i prossimi 5 anni, si scontra con le specifiche della manovra.

Dalle prime indicazioni emerge che la nuova proroga, di ulteriori 6 mesi a partire dal 1º luglio, riguarda solo i titolari di redditi di impresa e di lavoro autonomo con volume d'affari non superiore a 200mila euro.  

VOLUME D'AFFARI. Proprio il termine «volume d'affari» costituisce un punto tutto da chiarire. «Il volume d'affari», ha spiegato il tributarista Luigi Fabiani, «è cosa diversa dal reddito. Si pensi, ad esempio, ai titolari di imprese commerciali il cui reddito è solo una piccola percentuale del volume di affari complessivo, dato dalla movimentazione della merce». Altra cosa, invece, sono i conti dei liberi professionisti, dove il volume d'affari si differenzia di poco, in termini percentuali, dal reddito. «Si tratta comunque di un parametro da correggere», ha ammonito Fabiani, «altrimenti rischiamo che la proroga riguardi solo qualche piccola impresa commerciale».  

COSTITUZIONALITÀ. Altra perplessità emersa riguarda la costituzionalità del primo comma dell'articolo 39 che indica le categorie di lavoratori che potranno usufruire della proroga. «La legge», ha spiegato ancora Fabiani, «stabilisce che a parità di fascia di reddito corrisponde un trattamento, non è possibile discriminare i dipendenti e i pensionati dai lavoratori autonomi. Ci batteremo su questo punto, chiedendo anche la collaborazione di esponenti politici». Sabato, il parlamentare del Partito democratico, Giovanni Lolli, aveva giudicato percorribile una battaglia in questo senso, anche in termini legali. 

ANNO DI RIFERIMENTO. Altra cosa poco chiara, secondo il tavolo tasse dell'assemblea del presidio permanente, è l'anno di riferimento per il reddito. «Bisogna stabilire», ha detto ancora Fabiani, «se i 200mila euro si riferiscono a quanto dichiarato nel 2008, o se invece si prende in considerazione il 2009. In quest'ultimo caso le cose sono diverse, in quanto le difficoltà economiche conseguenti al sisma hanno ridotto il fatturato di molte imprese, due anni fa la situazione era ben diversa.  

SOLDI E DIRITTI. Domani pomeriggio, tutte le perplessità sulla manovra estiva verranno messe a confronto in un incontro con sindacati, amministratori provinciali, sindaci del cratere, enti previdenziali, rappresentanti di Agenzia delle entrate, Equitalia e associazioni di categoria. Sono stati invitati anche i vertici della struttura commissariale per discutere della piattaforma elaborata su detassazione e restituzione, ma anche sulla gestione di mutui, prestiti e cartelle esattoriali. La proposta di elaborare una manifestazione congiunta verrà condivisa con questo tavolo. Molto sentito il tema dei tentativi di scippo dei fondi destinati alla ricostruzione, che le cronache degli ultimi giorni hanno documentato, ma anche della macchinosità normativa e delle lungaggini burocratiche che stanno ponendo seri problemi all'avvio delle pratiche per la riparazione degli edifici classificati E. 

BUROCRAZIA. È stato posto, inoltre, il problema della semplificazione del filtro tecnico: in molti, tra cui l'architetto Antonio Perrotti, hanno considerato il sistema Cineas-Fintecna-Reluiss alla stregua di un «filtro che strozza le pratiche», ribadendo l'importanza di far lavorare le professionalità locali per velocizzare la verifica delle pratiche giacenti. Di qui, la proposta di un documento strategico. Il resto lo hanno fatto le perplesità sui servizi sociali e sull'assistenza. «Non ci mettono in condizione di far riaprire le nostre attività», ha detto Franco Vagnozzi che aveva un negozio in centro, «abbiamo bisogno di un sistema che ci faccia ripartire anche per far circolare nuova ricchezza nel comparto produttivo». Mercoledì un tavolo informativo dell'assemblea sarà anche a Roio.

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