Alla cartiera Burgo si punta sul rientro di almeno 100 operai

Già 65 i dipendenti pronti ad accettare incentivi per uscire L’azienda chiede la disponibilità a lavorare anche all’estero

AVEZZANO. Alla cartiera Burgo di Avezzano si punta al rientro almeno di un centinaio di lavoratori. Per altri 75 si fa sempre più certa la strada della mobilità di gruppo (con incentivi per chi la sceglie). Ai dipendenti si chiede anche di andare a lavorare “in trasferta” pur di non perdere la possibilità di continuare a lavorare. Lo scopo? Non chiudere lo stabilimento di Avezzano.

Ieri mattina, dopo un incontro durato tre ore, sono state queste le linee guida discusse in fabbrica con il direttore del personale di Avezzano, Paolo Simonato, con Franco Montevecchi, responsabile nazionale delle risorse umane e con Carlo Cavaterra. Inevitabilmente è iniziato per il sito di Avezzano un altro “balletto dei numeri” che renda la resa il più indolore possibile. Attualmente i dipendenti di Avezzano sono 234. Già nel precedente incontro Montevecchi aveva proposto la mobilità di gruppo per 75. A oggi sono già 62 le firme raccolte dei lavoratori che preferiscono uscire, scegliendo un’altra strada. Prima del 3 novembre, la data fissata per il prossimo incontro al ministero dello Sviluppo economico a Roma, c’è chi scommette sul raggiungimento del numero 73.

«La richiesta dei sindacati», commentano le Rsu di stabilimento, «è stata di riavviare la linea due (quella della produzione) e/o in subordine, l’allestimento, per tagliare, oltre la carta in giacenza, soprattutto quella proveniente da altri stabilimenti, impiegando così la maggior parte di persone possibili, tra taglierine, linea forno, impaccatrice, rilavorazioni varie. E di riflesso di riavviare le attività di manutenzione degli impianti. Per il coinvolgimento di un maggior numero possibile di persone è stato proposto anche di utilizzare il nuovo magazzino dei prodotti finiti, come polo logistico per lo stabilimento di Sora, ovviamente il tutto in funzione dell’andamento del mercato e della produzione degli altri siti del gruppo».

«Si è proposto inoltre di dare la possibilità a un certo numero di persone volontarie», proseguono, «di essere temporaneamente ricollocate in altri siti della Burgo, Ardenne, in Belgio, compresa. Questi lavoratori sarebbero supportati economicamente dall’azienda». Queste proposte sono per il momento solo delle linee guida. Come sottolineato anche dai sindacati, l’accordo dovrà ora essere sottoscritto al Mise, alla presenza di Governo, Regione e Comune di Avezzano.

Magda Tirabassi

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