Alle new town bollette del gas più leggere 

Approvata la delibera che istituisce la quota a carico del Comune. I cittadini risparmieranno il 30%

L’AQUILA . Buone notizie per i residenti del Progetto Case, che pagheranno bollette più leggere per i consumi di gas metano. La giunta comunale, infatti, ha approvato la delibera riguardante le modalità di suddivisione dei consumi di metano negli alloggi delle new town. Delibera che vede la luce dopo una riunione fatta a fine marzo dal comitato Assergi 2 Ade, promossa dall’allora vicesindaco Nicola Trifuoggi. «Abbiamo fortemente voluto, e ottenuto», dice Giuliano Bruno, candidato consigliere nella lista civica di Trifuoggi, «che la ripartizione dei suddetti consumi tenesse conto di una quota fissa ripartita su tutta la superficie della piastra, quindi anche sugli appartamenti vuoti; di una quota riguardante il consumo di metano per riscaldare l’acqua sanitaria; infine della quota relativa alla climatizzazione invernale». Entrando nello specifico della ripartizione, sarà conteggiato il 30% del consumo totale come quota fissa, il rimanente 70% sarà suddiviso per i consumi volontari in questo modo: il 40% riguarderà il consumo di acqua calda sanitaria, e il 60% per il consumo di riscaldamento invernale. «Questa modalità di ripartizione, oltre a conteggiare la quota fissa anche agli appartamenti non occupati», aggiunge, «permette di mitigare il costo dovuto al maggior consumo degli appartamenti dei piani terra, perché la quota dovuta al riscaldamento è solo il 42% del totale e non il 100% come era stato calcolato nel primo bollettone». L’entrata in vigore è retroattiva e parte dal primo maggio 2016. Quindi, ci saranno dei conguagli con le somme già versate. «È vero che è meglio tardi che mai, ma se l’amministrazione comunale avesse adottato questo sistema di calcolo dei consumi a fine 2012», osserva Giuliano Bruno, «come già richiesto allora dai comitati dei cittadini del Progetto Case, avrebbe evitato a se stessa tutta una serie di critiche, di manifestazioni, di ricorsi che ancora non hanno avuto sentenza, e avrebbe soprattutto tolto alibi a chi furbamente non vuole pagare. Ci sarebbe stato un gran beneficio per le disastrate casse comunali. Gli inquilini avrebbero sostenuto solo i costi dei consumi da loro effettuati. Un punto fermo è stato messo, ma ancora c’è da lottare per avere pari trattamento anche nel pagamento dei tributi del Progetto Case».