Altra auto a fuoco di notte si teme una ritorsione

Una vendetta personale potrebbe essere alla base dell’attentato incendiario Bruciata una Lancia Y della madre di un giovane coinvolto nello spaccio

SULMONA. Ancora un’auto a fuoco nella notte a Sulmona. E ancora un rogo di origine dolosa. Anche se questa volta la matrice è diversa dalle precedenti. Almeno da quella della maggior parte degli oltre 50 episodi incendiari fatti registrare in città negli ultimi due anni. Secondo gli investigatori tutto sarebbe maturato nel mondo dello spaccio di stupefacenti. Un possibile atto di ritorsione nei confronti di un giovane che, negli ultimi tempi, è rimasto coinvolto in numerosi fatti di cronaca cittadina.

L’auto andata a fuoco è una Lancia Y di proprietà della madre del giovane che era stata parcheggiata in via San Polo dove abita la famiglia del giovane preso di mira. Erano quasi le 3 quando alcuni passanti hanno visto le fiamme alzarsi dall’auto.

La prima cosa che hanno fatto è stata quella di suonare ai campanelli del palazzo più vicino per avvisare i residenti di quello che stava accadendo. Poi hanno telefonato a carabinieri e vigili del fuoco, arrivati qualche minuto dopo per spegnere l’incendio.

Ed è stata proprio la tempestività con cui i pompieri sono arrivati in via San Polo,a evitare che l’auto andasse completamente distrutta dall’incendio coinvolgendo anche l’altra vettura, sempre della stessa famiglia, parcheggiata accanto alla Lancia Y.

L'auto è stata subito spostata dal luogo del rogo e posta sotto sequestro giudiziario. Sul posto e nelle immediate vicinanze non sono state trovate tracce di inneschi, né taniche di plastica. I carabinieri sperano di capire qualcosa dalla visione dei filmati registrati dalle varie telecamere installate nella zona.

Soprattutto da quella di un istituto di credito che ha la sua sede a poche decine di metri da dove è avvenuto il fatto. Una vicenda che gli investigatori ipotizzano possa essere in qualche modo riconducibile a quella dell'auto andata a fuoco circa un mese fa in via Verdi, nella notte tra il 10 e l'11 luglio.

In quell'occasione fu bruciata la Station wagon di un ambulante, parente stretto di due degli indagati nell'operazione Piccolo Colosseo che ha portato all'arresto di 15 persone e alla denuncia di altre 9. Provvedimenti emessi principalmente per reati legati allo spaccio e alla detenzione di stupefacenti.

Claudio Lattanzio

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