Ambulanti, deciderà Chiodi

Vertice dal prefetto dopo l’occupazione del Comune

L’AQUILA. Spetterà al commissario della ricostruzione Gianni Chiodi trovare il bandolo della matassa per risolvere la questione legata all’insediamento del mercato degli ambulanti a piazza D’Armi. La decisione è arrivata dopo un vertice in prefettura che ha messo fine ad una mobilitazione di 48 ore, prima all’Emiciclo e poi ieri nella sede comunale di Villa Gioia, insieme ai rappresentanti delle associazioni culturali di Centi Colella.

La notte tra giovedì e venerdì, i commercianti l’hanno passata all’Emiciclo, e questo non succedeva dai «moti» del 1971, le dispute L’Aquila-Pescara per il capoluogo di regione. Alle 7.30 in punto, i commercianti hanno però lasciato la sede del Consiglio regionale, per spostarsi - con tanto di furgoni e stand - dove ci sono gli uffici del sindaco. Una mobilitazione pacifica, tutto sommato: gli ambulanti che si sistemano nell’atrio, due o tre che preparano i panini per tutti, mentre i dipendenti chiedono spiegazioni. Uno di loro, Antonio Di Prata, commerciante di Popoli arriva ad offrire una mimosa a ciascuna dipendente comunale per il disturbo.

Poi la schiarita nell’incontro pomeridiano col prefetto Franco Gabrielli, a Coppito. All’incontro ha partecipato anche l’assessore al Commercio, Marco Fanfani, il quale ha proposto un nuovo, ulteriore, intervento della Protezione civile. Ma le parti hanno convenuto di risolvere diversamente, puntando invece su una modifica dell’articolo 10 dell’Opcm sul mercato in uscita nei prossimi giorni, che attribuirebbe a Gianni Chiodi la possibilità di agire con procedura d’urgenza, attraverso il provveditorato alle Opere pubbliche.

Tensione alta anche per quello che riguarda l’insediamento delle 16 associazioni nell’area di Centi Colella, i cui rappresentanti si sono presentati dal vicesindaco Giampaolo Arduini, paventando il rischio di essere “sfrattati” dall’area per far posto a un parcheggio da realizzarsi nello spazio in cui - secondo un protocollo della stessa amministrazione comunale - avrebbero dovuto insediarsi per ricostruire la propria sede distrutta dopo il sisma, creando un punto di aggregazione socio-culturale. Secondo il protocollo, risalente ad ottobre, le 16 associazioni a cui dovrebbe aggiungersi anche l’Unione italiana ciechi (Uic), potevano già avviare i lavori per l’insediamento, in un progetto integrato la cui gara d’appalto è stata condotta dalla Protezione civile.

Alla fine, è intervenuto il sindaco Massimo Cialente, a spezzare una lancia in favore delle associazioni. Ma la giornata di ieri ha registrato anche la mobilitazione sindacale (Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fp) in favore dei dipendenti del settore Affari generali e demografici, in vista dell’incontro con il direttore generale, in programma per lunedì, sulle difficili condizioni di lavoro.

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