Ambulanti, l’ora della rivolta

Occupato l’Emiciclo: subito il mercato a piazza d’Armi

L’AQUILA. Con furgoni, bandiere e casacche della Confcommercio, gli ambulanti del vecchio mercato di piazza Duomo si sono fermati davanti all’Emiciclo sin dalle prime ore del mattino di ieri. Non sono lì per rilanciare il mercatino della villa Comunale, ma per occupare ad oltranza la sala del Consiglio regionale e chiedere ancora una volta risposte sui tempi del nuovo insediamento a Piazza D’Armi.

Dopo la mobilitazione della scorsa settimana gli ambulanti si sono dati appuntamento in occasione della prima seduta utile di Consiglio comunale. «Vogliamo incontrare il sindaco o l’assessore al Commercio», hanno chiesto a gran voce, «che non sono neanche venuti alla seduta e siamo disposti a restare qui ad oltranza fino a quando non avremo risposte. Adesso basta, non possiamo transigere sull’inerzia del Comune». Il primo cittadino, Massimo Cialente non si è fatto attendere molto, ma questo non ha fermato i manifestanti. Una mobilitazione pacifica, ma il fatto di essere entrati nella sala consiliare ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine tra polizia e carabinieri. Ai consiglieri ha parlato Alberto Capretti, presidente regionale della Fiva Confcommercio.

«Nonostante le ripetute assicurazioni durante incontri e riunioni avuti con l’amministrazione comunale», ha spiegato, «nonostante il milione di euro stanziato dal Commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, per la realizzazione del mercato di piazza D’Armi, a tutt’oggi 130 operatori del settore e coltivatori diretti non hanno potuto riprendere la propria attività commerciale. Per questo motivo», ha proseguito Capretti, «abbiamo occupato la sala del consiglio, con l’intenzione di rimanere sul posto fino al momento in cui non verranno deliberati i provvedimenti più volte promessi».

Ai commercianti arriva la solidarietà del consigliere regionale Luca Ricciuti, presente all’Emiciclo in mattinata. «Ho partecipato in prima persona», ha spiegato, «insieme al commissario Chiodi alla redazione dell’ordinanza della presidenza del Consiglio dei ministri che attribuisce un milione di euro per l’insediamento del mercato di piazza d’Armi, ma ora serve chiarezza di intenti da parte dell’amministrazione comunale altrimenti si rischia di generare la stessa empasse che c’è stata nella questione macerie». Ricciuti ritiene che «la strada indicata dall’assessore al Commercio Marco Fanfani, che la settimana scorsa parlava di un avvio di una gara d’appalto, sia quella giusta. Non si capisce chi al Comune stia frenando le cose».

I commercianti, gran parte dei quali sono rimasti fermi per 11 mesi, sono tenuti comunque a pagare l’occupazione di suolo pubblico, come risulta da una comunicazione del dirigente Quirino Cervellini. «Si può chiedere una modifica su questo punto», ha commentato Ricciuti, «ma sono sicuro che, qualora gli ambulanti tornassero a lavorare, sarebbero disposti a pagare questa tassa». Per quanto concerne la disponibilità dell’area di piazza D’Armi, non sembra che ci siano ostacoli, in quanto anche il progetto della Cittadella dello sport, prevede l’insediamento degli ambulanti. Intanto, l’assise civica ha approvato la mozione sulla verifica delle procedure che hanno portato al bando dei Moduli abitativi removibili, oltre alla realizzazione di una struttura denominata «casa Onna», da parte della Germania. Approvata anche la modifica dello statuto, secondo una mozione di Enrico Perilli (Prc) per scongiurare la privatizzazione dell’acqua.