Amianto, la Regione già sapeva

Raiano, informata oltre 10 anni fa. Il sindaco Moca: la discarica sequestrata va subito bonificata

RAIANO. Per decenni sono rimasti abbandonati tra gli oliveti e a poche centinaia di metri dalle case di Raiano.

Si tratta di quintali di tubi in cemento e amianto, sostanza cancerogena, di recente scoperti e sequestrati dalla guardia di finanza.

«Come amministrazione», spiega il sindaco Marco Moca, «non sapevamo nulla della presenza della discarica e al momento attendiamo anche comunicazioni ufficiali. Tuttavia, i tubi, come abbiamo già chiesto, devono essere rimossi al più presto, senza pensare se rappresentino rischi immediati o meno per la salute. Operazione per cui il Comune s’impegna sin da ora, ma che non potrà ricadere solo sulle casse comunali».

Una spesa per bonifica dell’area e successivo smaltimento del materiale che potrebbe arrivare a diverse centinaia di mila euro. Per avere una stima dei costi più certa si dovranno comunque attendere gli esami che l’Arta sta facendo sui campioni prelevati. «I tubi sono gli avanzi delle opere d’irrigazione fatte all’inizio degli anni ottanta», spiega Virgilio Lerza, direttore del Consorzio di bonifica Aterno Sagittario, ente proprietario del terreno su cui c’è la discarica, «poi, con l’arrivo della normativa che vietava l’uso dell’amianto, abbiamo provveduto a informare la Regione della loro presenza e chiedere la rimozione». Da allora sono passati almeno dieci anni, ma i tubi sono rimasti a deteriorarsi e molto probabilmente a produrre pericolosa polvere di amianto. Intanto, in paese cresce la preoccupazione.

Federico Cifani

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