<strong>Oricola. </strong>I residenti di località Golfaro tornano a protestare: «Il relitto industriale inquina aria e terra, temiamo per la nostra salute»

Amianto nell'ex fornace, la bonifica si fa attendere

Un anno fa il proprietario condannato a eliminare i veleni, ma i lavori non sono mai iniziati

ORICOLA. La bomba ecologica dell'ex Fornace Corvaia mai disinnescata giace ancora indisturbata a poche centinaia di metri dal centro abitato. Nonostante le varie denunce dei residenti e la condanna, per inquinamento ambientale, del proprietario del sito, l'amianto non è stato ancora bonificato e i cittadini, che inevitabilmente ne fanno le spese, gridano allo scandalo.

Oltre diecimila metri quadrati si trovano da diversi anni in stato di totale abbandono. Nella struttura principale, fatiscente e prossima al crollo completo, ci sono enormi quantitativi di amianto, ormai in stato di degrado, e altri rifiuti pericolosi. La battaglia per bonificare questo sito è iniziata nel 2005 con le ispezione dell'Arta (agenzia regionale di tutela ambientale) e della Asl e andata avanti con le ordinanze di rimozione del materiale, firmate dall'amministrazione comunale di Oricola, e con le numerose esortazioni, per interventi di messa in sicurezza, da parte di dipartimento della Protezione civile di Roma, prefettura dell'Aquila, Regione Abruzzo e Provincia dell'Aquila. 

Nel 2008 l'ex Fornace Corvaia, che si trova in località Golfarolo, è stata posta sotto sequestro dalla guardia forestale e a settembre dello scorso anno, dopo l'assoluzione del Comune di Oricola, il proprietario del sito è stato condannato per inquinamento ambientale (a un anno e due mesi di reclusione e al pagamento di settemila euro, oltre al risarcimento delle spese per la recinzione e alla bonifica dell'area).  Da quel giorno nulla è stato più fatto.

I residenti della località Golfarolo fanno appello di nuovo alle autorità locali e regionali affinché «l'amianto e tutti gli altri rifiuti pericolosi di questo orrendo relitto industriale, che ogni giorno contaminano l'aria, la terra e le acque, con gravi ripercussioni sulla salute di chi abita nella zona, possano essere bonificate una volta per tutte. Questa situazione gravissima non è più tollerabile e offende la nostra salute e l'ambiente in cui viviamo».

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