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L’AQUILA. Balcone scrostato, ma «ancora su». Comode tende. Dotate, «sin dall’inizio», di televisione. Case per trentamila persone. Che sono ancora lì. Da vedere. Bellissime case.

Dopo l’ordine del giorno sulle scie chimiche, in ordine d’importanza, gli aquilani non aspettavano altro che sentire un ritorno di fiamma di Berlusconi sul post-terremoto all’Aquila. Che diventa, di nuovo, merce di scambio per il voto di Roma, grosso bacino di abruzzesi che vi risiedono. E l’ex premier sceglie di entrare a gamba tesa, commentando un’inchiesta giudiziaria che sta per approdare in udienza preliminare con una serie di imputati. Ma soprattutto con un corollario di considerazioni destinate a non cadere nel vuoto.

Ecco, testualmente, cosa ha dichiarato l’ex premier al programma di Rete8 “Speciale 8 Volante, Omaggio a Nino Sospiri” rispondendo a una domanda sulla gestione del post-terremoto all’Aquila.

«È stata un’esperienza che ho vissuto veramente con una partecipazione totale, dal giorno, anzi direi dal minuto della notizia che ci ha trovato impreparati e da quel momento praticamente l’obiettivo primo della mia azione di governo è stato riuscire a evitare ai cittadini dell’Abruzzo il più possibile le conseguenze tragiche di quel terremoto. Sono stato aiutato, in questo, molto da Guido Bertolaso, capo della Protezione civile. Non so quante decine di volte sono stato direttamente in Abruzzo e credo che quello che è stato fatto sia il massimo di ciò che si può pensare di fare dopo un accadimento di quel genere».

«Già dal primo giorno», ha proseguito Berlusconi, «gli abruzzesi che avevano avuto le loro case distrutte sono state sistemate (sistemati, ndr) negli alberghi della costa adriatica. Chi aveva una casa con mobili dentro e perciò era preoccupato e non voleva allontanarsi, è stato alloggiato in comode tende, dotate di tutti i servizi igienici e, sin dall’inizio, di televisione, e poi abbiamo subito deciso di costruire delle case nuove. Abbiamo costruito case per quasi trentamila persone, che sono ancora lì da vedere. Qualcuno, ultimamente, ha cercato di diminuire il valore della nostra azione dicendo che c’era un balcone che si era abbattuto. Intanto è ancora su, si era semplicemente un po’ scrostato. Ma adesso abbiamo in programma, con Bertolaso, una visita lì e sappiamo già che saremo accolti come degli eroi e ci diranno che nessuno vuole allontanarsi da questi nuovi quartieri. Quindi diciamo un grande dolore per quel che è successo con oltre 300 morti, un ricordo positivo per quello che siamo riusciti a fare per alleviare questo dolore e per dare, a chi era stato colpito con la perdita della casa, la possibilità di non soffrirne troppo e anzi di avere un miglioramento con le nuove bellissime case».

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