Ampliati i confini del Salviano

Il Comune stoppa così il progetto della Power Crop

 AVEZZANO. Arrivano le "Linee guida" per la fascia di protezione della Riserva del Salviano. Il documento, approvato dalla commissione Ambiente del Comune, mette in discussione quanto stabilito dalla commissione regionale per il Via (Valutazione di impatto ambientale). Stabilisce, inoltre, i parametri cui il consiglio comunale dovrà attenersi nei prossimi mesi quando dovrà redigere il Piano di assetto naturalistico (Pan).  LA COMMISSIONE.  Dopo la decisione di istituire la fascia esterna della Riserva naturale guidata del monte Salviano, la commissione permanente sull'Ambiente ieri ha portato a termine il secondo fondamentale passo per completare l'iter. L'organo consiliare, presieduto dal consigliere Alfredo Iacone, ha fissato le linee di indirizzo per decidere cosa potrà essere realizzato all'interno di tale area, e cosa invece sarà vietato. Quando il consiglio approverà il Piano di assetto naturalistico dovrà rispettare queste linee guida. In particolare, vengono vietate le attività industriali e tutte quelle che hanno un impatto ambientale.  LA NORMA.  La legge regionale di riferimento che ha permesso di creare la fascia esterna della Riserva è la numero 134 del 1999. In sostanza, dà la facoltà ai Comuni di individuare una fascia di protezione fissando le relative limitazioni. Il Comune si è avvalso di questa normativa e ha applicato uno studio affidato nel 2001 all'associazione del Salviano. In attesa dell'approvazione da parte del Comune del Piano di assetto naturalistico, nella fascia di rispetto vigono i divieti della legge 134/99. PUNTI SENSIBILI.  «Nel corso degli anni», ha affermato Sergio Rozzi dell'associazione Il Salviano, «si è fatta un'analisi dell'area, che per l'80% è demaniale, tenendo conto di tutti i valori ambientali, storici e culturali. In questa area sono stati valutati tutti gli aspetti: costruzioni, terreni demaniali, zone archeologiche, area idrogeologiche, come i Cunicoli di Claudio, Grotte di Ciccio Felice, parco fluviale dell'Incile, vasche e due strutture dell'ex zuccherificio». La fascia parte dai Piani Palentini e arriva fino a Borgo Incile, Fosso della Raffia (Cese), lato ovest delle Curve delle castagne sul Monte Salviano, toccando la superstrada, la ferrovia, Borgo Incile, fino all'ex zuccherificio. «Le problematiche di questi territori», spiega Rozzi, «non sono state risolte dal Piano regolatore e a ciò ora penserà il Piano della Riserva». CENTRALE BIOMASSE.  Dal Comune sostengono che il provvedimento era già in agenda e fa riferimento a una legge del 1999. Si sostiene, quindi, che non c'è alcun riferimento alla recente approvazione della Valutazione di impatto ambientale (Via) che dà il via libero all'impianto della Powercrop nella zona di Borgo Incile, nel nucleo industriale. Di certo c'è che il Comune ha già annunciato il ricorso al Tar contro la decisione della commissione regionale. L'istituzione della fascia di rispetto, al di là delle motivazioni che ne hanno comportato l'approvazione, sarà comunque un'arma in più in mano all'amministrazione comunale per contrastare la decisione del Via. L'IMPIANTO.  Il progetto di riconversione dell'ex zuccherificio di Celano consiste nella realizzazione di una centrale elettrica alimentata a biomasse, con una potenzialità termica di 885 megawatt e di un elettrodotto di 150 kilowatt, per esportare l'energia prodotta. La struttura dovrebbe nascere a due chilometri da Avezzano, a Borgo Incile. Area occupata prevista dal progetto: 142mila metri quadrati. Per quanto riguarda l'occupazione, invece, l'impianto riassorbirebbe i 32 lavoratori dell'ex zuccherificio della Sadam di borgo Strada 14.

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