Anime sante, riapre la chiesa

Bende di metallo e coperture in ferro per la sicurezza

L’AQUILA. Il «miracolo» Collemaggio si ripete. A quasi un anno dal terremoto, venerdì prossimo, anche la chiesa delle Anime Sante, a piazza Duomo, tornerà a essere fruibile. Stessa ricetta della nuova cattedrale: bende di metallo, coperture di ferro e zone interdette per motivi di sicurezza. È un altro pezzo di storia che torna a vivere.

Gli interventi di messa in sicurezza della chiesa di Santa Maria del Suffragio sono terminati le scorse settimane. Mancano solo gli ultimi «ritocchi» e tra qualche giorno gli aquilani potranno rientrare nella chiesa-simbolo del terremoto. Come è stato a Natale per Collemaggio, quando la basilica cittadina è tornata ad essere per la prima volta fruibile. All’interno delle Anime Sante ci sono molti danni, solo in parte sanabili. Per questo motivo in un primo momento, la chiesa sarà utilizzabile solo nella parte della navata. L’abside, particolarmente danneggiata, invece, sarà separata con un muro eretto all’altezza del transetto sul quale farà da sfondo un dipinto di arte sacra napoletana del XVIII secolo.

Il crollo della cupola e della lanterna che poggiava su di essa ha aperto, infatti, in corrispondenza dell’altare maggiore una voragine di circa un metro sotto il pavimento. Proprio questa parte sarà coperta. È stato possibile, tuttavia, allestire un altare provvisorio all’interno della chiesa per svolgere le funzioni. Sull’altare di Santa Barbara, il primo a destra, ritroveranno la loro collocazione l’antico Cristo Morto, emblema della devozione aquilana, e la statua della Madonna addolorata. Ai lati del presbiterio verrà riposizionato invece il coro ligneo. La liturgia per la riapertura della chiesa sarà celebrata dall’arcivescovo Giuseppe Molinari alle 18.30 del 19 marzo, giorno del suo onomastico. Da sabato prossimo le messe saranno celebrate tutti i giorni con questi orari: feriale ore 11, prefestivo 17,30 e festivo 10, 11,30 e 17,30. I lavori all’interno della chiesa sono iniziati già da diversi mesi.

L’intervento è stato predisposto in più fasi: la cerchiatura delle murature; l’irrigidimento e il consolidamento delle parti lesionate tramite l’inserimento di telai in acciaio in corrispondenza delle finestre e degli squarci seguiti ai crolli; la realizzazione di una struttura di appoggio (ombrello a tronco di piramide a base ottogonale) per il sistema di puntellamento interno delle murature e della volta e l’installazione della struttura di copertura, una sorta di cappello in materiale ultraleggero che ha preso il posto dell’intera cupola.

Adesso, si attende la seconda fase d’intervento: il restauro. Per questo però i tempi sono ancora lunghi, come ha ribadito il vicecommissario della Protezione civile ai Beni culturali, Luciano Marchetti. Si stanno aspettando, infatti, i finanziamenti promessi dalla Francia, tre milioni di euro: la metà dell’importo necessario al restauro. L’altra metà dovrà essere finanziata dal Governo. Ancora non esiste, infatti, un progetto di restauro della chiesa e i lavori avranno una durata di tre anni.

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