Appalti pubblici più veloci

L’Ance: no al doppio binario, progettazione ed esecuzione lavori con unico affidamento

L’AQUILA. Appalti pubblici più veloci. Una sterzata nazionale che, per L’Aquila, potrebbe significare lo sblocco di decine di cantieri, fermi da otto anni, per i quali non è stata avviata neppure la progettazione. Dalle scuole, alla nuova sede degli uffici comunali, dalla biblioteca provinciale, all’ex Liceo classico in piazza Palazzo.

La modifica al codice degli appalti, approvata di recente dal consiglio dei ministri, annulla il doppio binario per la progettazione e l’esecuzione dei lavori, che verranno affidati in un’unica soluzione tramite appalto concorso. Ma per l’Ance, incassato questo primo risultato, si deve andare oltre. L’obiettivo è ottenere lo stesso trattamento riservato al sisma del Centro Italia, con l’applicazione della procedura negoziata. Al di là dei tecnicismi, significa ricostruire scuole e sedi universitarie in massimo 18 mesi.

APPALTO-CONCORSO. La novità più evidente, introdotta dal decreto correttivo del codice degli appalti, riguarda l’affidamento delle opere pubbliche. «Procedura che, fino ad oggi», spiega Ettore Barattelli, presidente dell’Ance, «prevedeva un doppio passaggio: una prima gara d’appalto per l’affidamento della progettazione, con una tempistica legata sempre ad eventuali ricorsi, e una seconda gara per la realizzazione dell’opera».

Un meccanismo che ha portato, per il sisma del 2009, al blocco di moltissimi cantieri. «Pensiamo che i lavori di Palazzo Margherita, sede del Comune, sono partiti solo da qualche mese. Con la nuova procedura dell’appalto-concorso», dice Barattelli, «la stazione appaltante può demandare la progettazione alla stessa ditta che si aggiudica i lavori.

Dal provvedimento sono esclusi gli edifici pubblici per i quali è stata già affidata la progettazione, ma all’Aquila resta il problema del personale degli uffici deputati a disbrigare le pratiche, ancora insufficiente rispetto alla mole di lavoro prevista».

SUBAPPALTO. In materia di subappalto la novità più rilevante riguarda i poteri delle stazioni appaltanti, che non potranno subaffidare ad altre imprese più del 30% del valore complessivo del contratto. Più spazio alle gare anche sul prezzo: con il correttivo al codice degli appalti sale da uno a due milioni la soglia di utilizzo del criterio del massimo ribasso, con esclusione delle offerte anomale.

PROCEDURA NEGOZIATA. Fin qui i vantaggi delle modifiche approvate dal governo. Ma per L’Aquila e i comuni del cratere servono anche altre misure. A dirlo sono i costruttori che chiedono venga data assoluta priorità alla ricostruzione di scuole e sedi universitarie. Una sollecitazione avanzata anche mercoledì al sottosegretario Paola De Micheli. «Chiediamo l’estensione delle normative previste dal decreto terremoto Centro Italia a tutti gli edifici pubblici strategici della città», incalza Barattelli. «Il commissario alla Ricostruzione Vasco Errani ha emanato un decreto che consente di adottare la procedura negoziata per il rifacimento degli istituti scolastici. La stazione appaltante può limitare a 5 imprese, attinte tramite sorteggio da uno specifico elenco, la partecipazione al bando di gara. Ditte che devono attenersi a norme stringenti, tra cui la realizzazione dell’opera entro sei mesi».

SCUOLE SUBITO. L’estensione al cratere aquilano della procedura negoziata consentirebbe, secondo l’Ance, di ricostruire in 18 mesi molte scuole e sedi universitarie. Qualche esempio: le medie Carducci e Mazzini, a Villa Gioia, Palazzo Carli, sede del Rettorato, la Biblioteca provinciale e l’ex Liceo Classico «coprendo così una serie di buchi, che si sono venuti a creare nella rinascita del centro storico», conclude Barattelli, «e che coincidono proprio con gli edifici pubblici più importanti».

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