Applausi, doni e una poesia al giudice che lascia la toga

Pienone nell’aula magna del tribunale all’incontro per il pensionamento del dottor Grieco Attestati di stima da avvocati e colleghi. Il saluto: «Una bella festa velata dalla tristezza»

L’AQUILA. Doveva essere un semplice commiato per il pensionamento, ma l’evento si è trasformato in un autentico tributo alla sua professionalità e umanità condito da applausi, doni, attestazioni di stima e addirittura un sonetto. Non poteva essere migliore il congedo dal palazzo di giustizia del giudice Giuseppe Grieco che ieri ha organizzato un buffet nell’aula magna del tribunale stracolma di colleghi, cancellieri, avvocati.

Discorsi elogiativi per il suo operato sono arrivati dagli interventi dell’avvocato Antonio Valentini, dal presidente del tribunale Ciro Riviezzo, dal presidente dell’Ordine degli avvocati Carlo Peretti, che gli ha anche donato un tagliacarte con il rosone di Collemaggio, dal sostituto procuratore Stefano Gallo. Le loro sentite parole hanno emozionato non poco il giudice, il quale ha parlato di «festa condita da un velo di tristezza». «Per me è stato un percorso di crescita professionale», ha detto parlando dei sette anni passati all’Aquila, aggiungendo che il primo ricordo, dopo il suo arrivo nell’immediato post-sisma, «fu la poltrona nel mio piccolo ufficio intrisa di calcinacci». Ha tenuto a elogiare la lealtà e correttezza di tutti i legali aquilani che hanno sempre evitato di rallentare lo svolgimento dei processi individuando questo comportamento come un segnale di credibilità. Grieco, con orgoglio, ha rivendicato di essere riuscito a trattare tutti i complessi processi sui crolli (con vittime) in tempo utile anche grazie all’impegno di tutte le parti e dei cancellieri. Non poteva mancare, infine, un sonetto in suo onore scritto dal cancelliere Claudio Cucchiella, definito il «poeta di corte» dal presidente del tribunale. Grieco, emozionato dal calore della gente, a un certo punto ha accusato un lieve malore ma poi si è ripreso. Il 22 sarà in aula per trattare gli ultimi processi. Poi appenderà la toga al fatidico chiodo.©RIPRODUZIONE RISERVATA