PRIMO CASO IN ABRUZZO

Applicato il braccialetto elettronico a un detenuto

L’Aquila, è uno straniero accusato di spaccio di droga: sarà ai domiciliari con il dispositivo elettronico

L’AQUILA. Con la fine dell’anno si vedono i primi effetti del decreto legge che ha previsto l’uso di sistemi di controllo elettronici a persone sottoposte a misura cautelare in sostituzione del carcere.

Infatti, come si legge in un comunicato della Questura, è stato modificato l’articolo che prevedeva, ma in via eccezionale, la possibilità di effettuare controlli mediante strumenti elettronici di persone sottoposte ad arresti domiciliari nel caso che il sospettato dia il consenso.

In virtù di questa norma un paio di giorni fa è stato istituito dalla Questura dell’Aquila, come primo caso in Abruzzo, l’uso del braccialetto elettronico per uno straniero responsabile di spaccio di droga. L’uomo, dunque, dovrà scontare il residuo periodo di custodia cautelare agli arresti domiciliari ma con una sorveglianza speciale data, appunto, dal braccialetto elettronico.

Il sistema prevede che, anche nel caso in cui il detenuto esca fuori dall’abitazione, il braccialetto trasmetta un segnale alla sala operativa della Questura dell’Aquila che attiva immediatamente le ricerche della persona evasa. L’impressione è che nelle prossime settimane ci saranno diversi provvedimenti simili in tutta la regione soprattutto in vista dell’intenzione di togliere dalle carcere della regione, quasi tutti sovraffollati, più detenuti possibile.

Il provvedimento dovrebbe riguardare soprattutto coloro che sono in custodia cautelare e che, dunque, sono in attesa di giudizio.

E’ chiaro che chiunque dovesse trasgredire quanto previsto dalle disposizioni sul braccialetto rischia l’incriminazione per il reato di evasione con possibile rientro in cella.

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