«Apriremo scuole sicure»

Bertolaso: 3 turni per evitare il caos traffico.

L’AQUILA. Apertura delle scuole a scaglioni, in tre tempi, «per evitare il caos anche del traffico». Autocertificazione per chi prende l’appartamento del progetto Case «perché non deve avere altre soluzioni: vanno solo a chi spettano». Tecnici dalla Valle d’Aosta per fare un piano neve «che garantirà strade sempre aperte». Lavori alla viabilità per 10 milioni di euro. Questa l’agenda di Guido Bertolaso. Quante scuole apriranno il 21 settembre? «Tra edifici A e B riparati e adeguati e moduli provvisori saranno 27. Le altre, a ruota, entro il 28 ed entro il 5 ottobre. Lunedì entrano 4500 alunni che entro il 28 diventeranno 7209 e alla fine arriveremo agli 11143 alunni, il 100% di quelli iscritti a febbraio e che hanno confermato l’iscrizione all’Aquila. Sono circa 500, numero esiguo, gli alunni che hanno cambiato l’iscrizione. Riapriamo su tre date perché vogliamo esser sicuri che gli edifici siano stati collaudati e messi a norma. Abbiamo aperto tavoli di confronto con i comitati dei genitori che ovviamente sono preoccupati. Gli edifici saranno tutti completamente a norma. L’altra ragione di quest’articolato avvio è legata alla questione dell’accesso alle scuole».

Cosa succederà al traffico nelle strade attorno alle scuole?
«Stiamo definendo i lavori di miglioramento di viabilità e parcheggi per evitare di ingolfare la situazione del traffico di fronte alle scuole. A Colle Sapone, punto fondamentale, non apriamo il 21, pur essendo già pronte le scuole, proprio per evitare la paralisi del traffico. Noi guardiamo tutta la foresta e non il singolo albero. Questo per dire che c’interessano scuole, viabilità, preoccupazione dei genitori, esigenze di sicurezza».

Cosa troveranno i ragazzi in classe?

«L’apertura dell’anno scolastico è un momento molto particolare in questa città.  Dobbiamo gestire situazioni critiche e garantire, in ogni scuola che apre, la presenza di un team di Protezione civile, vigili del fuoco, volontari, personale Croce Rossa per spiegare ad alunni e docenti le norme di sicurezza e fare esercitazioni in caso di scossa. Stiamo predisponendo opuscoli per diffondere al meglio l’informazione su cosa fare in caso di terremoto. I genitori devono stare tranquilli. Abbiamo chiamato i migliori sismologi del paese. La sicurezza è garantita».

I genitori dicono: non mettiamo i bambini sul pulmino mare-monti. Cosa risponde?
«Che io le due mie figlie ce le ho messe. Partivano alle 7,10 e arrivavano alle 8,50. E girare due ore in pullman a Roma non è come fare Roseto-L’Aquila. Capisco le ragioni di chi se ne preoccupa. Per questo, occorrerà mettere in movimento le cosiddette famiglie allargate di nonni e amici dai quali può arrivare la collaborazione necessaria per superare le difficoltà. Il piano trasporti per la costa lo fa lo stesso team che l’ha fatto per il G8. Ci saranno pullman e scuolabus in tutti i Comuni della provincia dove c’è gente in attesa di riavere casa. La neve? Non è un problema. Arriva dalla Val d’Aosta il direttore Protezione civile per fare il piano neve. Garantiremo strade sempre aperte».

E le case per la gente che ha i figli a scuola?
«Fino a fine anno vi potranno essere disagi. Abbiamo cominciato da Onna. Il 29 diamo i primi appartamenti a Bazzano e Cese. Poi ogni 10-15 giorni le altre assegnazioni a chi ne ha diritto, il cui nome comparirà sul sito Internet. Il primo elenco in settimana. I criteri? Già fatti: dobbiamo fare le verifiche. Gli elenchi non saranno definitivi. A ognuno degli assegnatari chiediamo un’autocertificazione. Non devono avere seconde case né alternative, se non quella dell’appartamento che gli verrà assegnato da noi. Per evitare discriminazioni. Nelle case antisismiche vanno solo quelli che non hanno altro».

Qual è il meccanismo dell’assegnazione?
«Chiamiamo l’assegnatario e lo inseriamo nell’elenco provvisorio. A chi autocertifica può essere fatta l’assegnazione automatica. Diremo al cittadino: il suo appartamento è il numero 77 a Cese di Preturo. La consegna è per il 29 settembre, il 10 ottobre o il 2 novembre. Verrà comunicato tutto, così si possono pianificare iscrizioni a scuola e permanenza in albergo in attesa di trasferirsi in appartamento».

Ma nelle tendopoli ci sono ancora 11mila persone.
«Chiudo le tendopoli perché me l’ha chiesto la gente: qui arriva l’inverno. Sembra che la chiusura sia un’imposizione nostra. Le prossime chiusure? Ex Italtel 1 e 2, poi Acquasanta, Centi Colella e Globo. Sollevazioni popolari? Sono strumentalizzazioni. Daremo un tetto a tutti con gli elenchi degli aventi diritto alle case e la definizione di chi avrà il modulo nelle frazioni».

Dai criteri di assegnazione sono sparite alcune voci. Come verrà trattato chi ha avuto vittime?
«Abbiamo rispettato quasi al 100% la volontà del consiglio comunale. Tutte le famiglie che hanno casa E hanno la certezza di un appartamento. Il criterio delle vittime è assorbito da questa certezza. Se ci sono single o coppie che hanno avuto una vittima questo sarà un criterio prioritario che prenderemo in esame. Niente esclusioni né discriminazioni. È vero che, al momento, tutti i single e qualche coppia non rientra nel piano Case o Map, ma i nuclei di due persone con anziani e disabili verranno sistemati. Per single e coppie che restano fuori c’è il fondo immobiliare con circa 500 appartamenti A liberi disponibili fino a fine anno che potranno diventare mille. Stiamo censendo 6mila appartamenti non di gruppi immobiliari o agenzie ma di privati. Se liberi e agibili saranno requisiti ».

E gli altri?
«Rimangono fuori le B e C con tempi lunghi per i lavori. Chi è nostro ospite starà sulla costa e garantiremo i trasporti. Il piano Case verrà allargato senza ulteriori espropri. Poi ci sono i Map nelle frazioni, i posti alla Finanza o l’agibilità in corso d’opera. Gli architetti contrari? Vedo molto corporativismo. Bisogna collaborare. Se c’è paura di assumersi responsabilità siamo sempre pronti noi».