Architetti contro Cineas

L’Ordine: via chi rallenta la ricostruzione.

L’AQUILA. Via il consorzio Cineas che «rallenta la ricostruzione». Sì all’autocertificazione dei professionisti «con verifiche e controlli successivi» per bruciare le tappe. Tavolo unico per snellire le procedure. Coinvolgimento delle professionalità locali. In 10 punti l’Ordine degli Architetti detta le regole per la ricostruzione veloce. Case B e C, centri storici dell’Aquila e degli altri paesi distrutti dal sisma, linee guida della ricostruzione. Questi i temi al centro della riflessione del presidente dell’Ordine Gianlorenzo Conti.

IL DECALOGO. L’hanno chiamato «primo decalogo contingente». Gli architetti aquilani, alle prese con i problemi legati alla ricostruzione, hanno individuato un percorso che potrebbe portare a un’accelerazione nella ricostruzione. Senza giri di parole, il presidente dell’Ordine mette nel mirino il consorzio Cineas, il terzo soggetto, dopo Fintecna e Reluis, che vaglia le pratiche per la ricostruzione delle case danneggiate dal terremoto. Una procedura che, come hanno più volte denunciato anche gli ingegneri, sta incontrando notevoli difficoltà. Anzi, l’architetto Conti ha intenzione di «chiedere i danni legati alle inadempienze e all’immagine negativa che ne è derivata» proprio a quei soggetti che hanno determinato i ritardi.

Il primo punto è l’«immediato superamento delle problematiche create dal Consorzio Cineas, relativamente alla cosiddetta ricostruzione leggera, con lo scioglimento del contratto di consulenza e supporto posto in essere». La decisione sulla Cineas spetta al Comune, che entro il 25 gennaio, cioè prima del passaggio di consegne dalla Protezione civile agli enti locali, sceglierà se continuare ad avvalersi del consorzio. Il secondo punto auspica che venga accolta «la proposta, avanzata dall’Ordine degli Architetti, di affiancamento alla struttura comunale di professionalità locali al posto di Cineas, soprattutto per quello che attiene alla ricostruzione pesante e al centro storico».

AUTOCERTIFICAZIONE. Gli architetti chiedono anche «l’introduzione dell’istituto dell’autocertificazione con verifiche e controlli successivi», come auspicato dallo stesso presidente della Regione Gianni Chiodi commissario della ricostruzione. Il quarto punto, invece, chiede la «realizzazione di protocolli d’intesa con le istituzioni, come si sta facendo con la Provincia, per il coinvolgimento dei professionisti locali sulle progettazioni di carattere pubblico».

Il quinto, invece, evidenzia la necessità che venga assicurata una rappresentanza degli Ordini nelle strutture operative regionali per la definizione delle linee guida della ricostruzione». L’architetto Conti auspica anche lo «snellimento delle procedure di redazione e approvazione dei piani di ricostruzione e di recupero, con l’individuazione, per ogni Comune del cratere, di un responsabile tecnico-commissario, individuato con la collaborazione dell’Ordine, con il compito di rapportarsi con gli enti sovracomunali preposti alle approvazioni».

NO BUROCRAZIA. Il settimo punto affronta il tema della burocrazia. Viene suggerita la «creazione di un tavolo unico di lavoro preposto allo snellimento delle procedure (amministrazioni, istituti di credito, Inail, Inps, Cassa edile, Asl, Ance, Ordini) coordinato dal prefetto. Gli architetti hanno a cuore anche la «realizzazione del workshop-laboratorio, organizzato dall’Ordine con il coinvolgimento di diverse università, programmato in via sperimentale per i centri storici dell’Aquila e di Fossa». Si chiede, inoltre, la «verifica e applicazione del piano strategico d’intervento elaborato in via sperimentale dall’Ordine per il centro storico dell’Aquila». Infine, viene sottolineata la necessità di procedere alla realizzazione di una banca dati per il monitoraggio degli interventi e per l’individuazione delle criticità.

CONTRIBUTI. Il servizio Emergenza e ricostruzione del Comune ricorda che il ritiro dei provvedimenti di ammissione al contributo per la riparazione o la ricostruzione, sia provvisori sia definitivi, dev’essere effettuato dal titolare del buono di contributo, cioè da chi ha presentato la domanda. L’interessato deve presentarsi negli uffici della palazzina C2 della scuola della Guardia di Finanza di Coppito, munito di documento di riconoscimento. L’ufficio non rilascia questo tipo di provvedimenti a terzi, a meno che non abbiano una delega scritta, in carta semplice, da parte dell’interessato. Anche i professionisti che si sono occupati della pratica devono dotarsi di delega da parte del titolare.