Aree bianche, 730 ettari ora tornano edificabili

L’atto urbanistico era atteso da trent’anni e decine sono stati i ricorsi al Tar La superficie minima per poter costruire è stata fissata in 1.500 metri quadrati

L’AQUILA. Quella approvata giovedì dal consiglio comunale è una proposta di deliberazione. Prima dell’adozione definitiva della variante al Prg che norma le aree bianche ci sono 35 giorni di tempo in cui il provvedimento verrà reso pubblico e chiunque potrà avanzare osservazioni. Conclusa questa fase, e istruite le osservazioni, la delibera tornerà in aula, per discutere le controdeduzioni e accogliere eventualmente le osservazioni ritenute accettabili. Solo allora la regolamentazione dei circa 730 ettari di terreno a vincolo decaduto diverrà effettiva.

L’atto urbanistico era atteso da 30 anni: nel frattempo, molti proprietari di aree bianche si sono rivolti al Tar e sono stati nominati dei commissari ad acta che, secondo la Corte dei Conti, sono finora costati al Comune 100mila euro. In pratica, alcuni commissari hanno già normato le zone al posto dell’amministrazione, con indici di edificabilità diversi e svincolati da una visione pianificatoria complessiva. Le richieste dei proprietari sono circa 200 e riguardano terreni che erano stati vincolati dal piano regolatore del 1976 a essere destinati a servizi, verde pubblico, parcheggi e attrezzature generali. Vincoli espropriativi poi decaduti e su cui pendeva una lacuna legislativa che andava colmata. La proposta di deliberazione è stata portata in aula tre volte e solo dopo una lunga discussione, nella serata di giovedì, il provvedimento è stato approvato, con una serie di emendamenti proposti dal consigliere Ettore Di Cesare e rimodulati in accordo con l’amministrazione. Le modifiche introdotte comportano delle prescrizioni e l’adempimento di specifici obblighi per i soggetti che propongono gli interventi, oltre a particolari accortezze nella determinazione delle destinazioni d’uso. A favore dell’atto hanno votato 15 consiglieri, con 2 astenuti, mentre il resto dell’opposizione è uscito dall’aula al momento del voto. A illustrare i contenuti della delibera è stato l’assessore Pietro Di Stefano: si tratta della regolamentazione delle aree bianche attraverso una modifica che introduce la possibilità di acquisire aree a destinazione pubblica, tramite il riconoscimento ai proprietari di un diritto edificatorio. È stato stabilito un indice di edificabilità pari 0,08 metri quadrati per ogni metro quadro di terreno. La superficie minima per ottenere l’edificabilità è di 1500 metri quadrati. È prevista, inoltre, la possibilità di sommare più aree, anche non confinanti, ma ricadenti nella stessa zona. Insomma, si potrà costruire dentro un’area di proprietà, cedendone però il 65% al Comune. «Un provvedimento», sottolinea Di Stefano, «che va a colmare un vuoto normativo e che ristabilisce la potestà dell’amministrazione comunale, intesa come doveroso esercizio del potere pianificatorio di governare il proprio territorio».

Romana Scopano

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