Arte in lutto, a 92 anni scompare Italo Picini

Ex preside, aveva partecipato a prestigiose rassegne. De Crescentiis: ha dato lustro alla Valle Peligna

SULMONA.

Se n’è andato in punta di piedi, circondato dall’affetto dei nipoti e dei parenti di Sulmona. Italo Picini, 96 anni, personaggio di spicco della cultura e del mondo artistico regionale e nazionale, si è spento ieri mattina nella casa di riposo di Santa Chiara, dove da un mese era ospite in seguito all’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Nato nel 1920 a Bugnara, ha vissuto sempre a Sulmona. Già preside dell’Istituto d’arte di Sulmona, in cui aveva insegnato pittura, disegno e arte del tessuto; per anni si è dedicato al recupero e al rilancio della tessitura antica abruzzese, incassando larghi consensi dalla critica specializzata. Moltissimi i premi nazionali e internazionali che gli sono stati conferiti, come molte sono le mostre importanti, in Italia e all’estero, in cui sono stati esposti i suoi quadri. Partecipò alla Biennale di Venezia, alla Quadriennale e alle più prestigiose rassegne nazionali. Un centinaio delle sue opere pittoriche (gran parte della sua produzione artistica) è stato donato alla collettività tramite la Provincia dell’Aquila, sistemato in una mostra permanente all’interno dell’antico palazzo di via Mazara a Sulmona, sede peligna dell’ente. Otto esemplari di arazzi pescolani, eseguiti nel suo ex studio di palazzo Tabassi, sono custoditi nel museo di Pescocostanzo. A lui spetta la rinascita di questa validissima tradizione italiana. Picini, da tutti gli esperti del settore, è considerato un innovatore e precursore nell’interpretazione artistica. «Esprimiamo il più profondo cordoglio per la scomparsa del maestro Italo Picini, un artista raffinato ed una persona di grande umanità che attraverso le sue opere ha dato lustro al nostro territorio e all’Italia intera», afferma il presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio De Crescentiis, «le sue opere, di grande valore storico e artistico, rappresentano per noi un prezioso patrimonio culturale. Siamo orgogliosi di aver contribuito alla loro conoscenza da parte degli amanti della pittura e del grande pubblico, attraverso l’esposizione permanente, riproposta lo scorso marzo a Palazzo Mazara, dei 100 dipinti che il maestro, con grande generosità, ha donato nel 2004 alla Provincia». Il saluto all’artista, il quale ha voluto che nella bara fosse coperto solamente da un lenzuolo, è previsto oggi al cimitero di Sulmona. ©RIPRODUZIONE RISERVATA