Asfalto nel Parco degli orsi Rivolta degli ambientalisti

Villavallelonga, denuncia a Forestale e carabinieri contro i lavori su una strada Wwf e Salviamo l’orso: «La zona sta per essere sfregiata». Appello al Ministero

VILLAVALLELONGA. Le associazioni ambientaliste Wwf e Salviamo l’orso non hanno dubbi: una delle zone più belle del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise «sta per essere sfregiata». Un allarme che nel caso dell’associazione Salviamo l’orso ha raggiunto anche il Corpo forestale dello Stato e i carabinieri del Noe. Nel mirino degli ambientalisti c’è la strada che si inoltra nei piani d’Angro, nel comune di Villavallelonga, dall’altezza del Vallone Giafassa fino al fontanile e al rifugio dell’Aceretta. I lavori per la sistemazione con asfalto ecologico della strada sono stati iniziati dal Comune di Villavallelonga e approvato dal Parco nazionale d’Abruzzo, per un costo complessivo di 500mila euro. Proprio la direzione del Parco è finita sotto accusa per aver rilasciato il nulla osta sul progetto della strada che, è bene precisare, esiste oggi come strada sterrata, ma che diversi anni fa fu asfaltata. Oggi essa è, per alcuni tratti, intransitabile poiché le piogge l’hanno erosa e resa scoscesa, tanto che molti mezzi meccanici preferiscono percorrere il manto erboso vicino piuttosto che l’arteria. Ma al di là di questo elemento, gli ambientalisti ritengono che riportare l’asfalto sulla strada metterà in serio pericolo la vita dei molti orsi che vivono nella zona, soprattutto femmine con prole (l’orsetta Morena fu trovata proprio nell’area). Insomma, la direzione dell’Ente parco – secondo Wwf e Salviamo l’orso – avrebbe posto alcune prescrizioni per concedere il nulla osta. Per esempio, la strada avrebbe dovuto fermarsi in corrispondenza di valle Cervara (dove si trova una delle faggete più antiche d’Europa): stando alla denuncia, invece, sta proseguendo verso il rifugio, prolungandosi per oltre un chilometro. Dubbi si hanno anche sulla promessa del sindaco del paese, Leonardo Lippa, di porre una sbarra all’ingresso della valle per limitarne l’accesso ai mezzi motorizzati. «Il Wwf», afferma il presidente regionale Luciano Di Tizio, «non può assistere a questo scempio non giustificato da alcun elemento pratico. Si tratta di un’aggressione al territorio». Gli fa eco Dante Caserta, vicepresidente nazionale: «Siamo pronti ad affiancare tutti quelli che vogliono bloccare il progetto». Di «insufficienza e inadeguatezza» parla Stefano Orlandini di Salviamo l’orso, in riferimento al Parco d'Abruzzo. Orlandini invoca l’intervento del ministero dell’Ambiente.

Dario Pallotta

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