Asili nido, il Comune chiede più risorse e la tutela dei precari

L’assessore Pezzopane presenta la «Carta» delle strutture Annunciate due nuove aperture a Bazzano e Tempera

L’AQUILA. Due asili nido a rischio chiusura. È l'allarme lanciato ieri mattina dall'assessore alle Politiche sociali, Stefania Pezzopa ne, in occasione della presentazione della «Carta dei nidi a gestione diretta», un nuovo strumento con il quale l'amministrazione comunale intende fornire alla cittadinanza tutte le informazioni relative al servizio. Il 31 dicembre, infatti, scadranno i contratti di 19 educatrici di asilo nido, personale assunto nel calderone dei precari insieme a 3 assistenti sociali e uno psicologo. «Tutte figure che non sono previste tra quelle destinatarie del concorsone», ha precisato la Pezzopane, «e dunque non saranno rimpiazzate». La chiusura di due centri per l'infanzia può essere scongiurata soltanto con lo sblocco di una parte dei fondi regionali per il sociale, da destinare entro poche settimane al Comune dell'Aquila. Una circostanza che, a detta della Pezzopane, difficilmente si verificherà, «in quanto la Regione deve prima elaborare un piano per il Sociale». Proprio questa mattina l'assessore incontrerà a Roma il ministro Barca e chiederà garanzie «affinché la Regione sblocchi i fondi per il capoluogo a prescindere dal piano regionale». L’altra strada da percorrere resta, altrimenti, quella parlamentare del Milleproroghe. «Nessuno ci ha dato ascolto quando abbiamo lanciato il nostro allarme a Barca e a Chiodi. E ora il rischio chiusura è reale. Figure come gli educatori, gli assistenti sociali e gli psicologi sono indispensabili per la ricostruzione sociale e dovevano essere inseriti, come avevamo chiesto, nel concorsone». Ma così non è stato. Alle strutture già in funzione andranno ad aggiungersi a febbraio il micro-nido di Bazzano (donato dalla Fiat e mai aperto perché troppo piccolo e con la cucina non a norma) e quello di Tempera, in via di completamento. Sono aperte, inoltre, convenzioni con 4 asili privati per le famiglie con basso reddito. Preoccupazione è stata espressa anche dai genitori e dalle educatrici. Intanto, per andare avanti con più fiducia e «dimostrare che il Comune ha a cuore la qualità del servizio ai cittadini», è arrivata la “Carta dei nidi comunali a gestione diretta”, che «rafforzerà il rapporto tra le famiglie e le strutture pubbliche».

Marianna Gianforte

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