Aspettando Renzi Pezzopane ritrova l’avversario Zaia

Per il governo confermata la presenza del ministro Pinotti Il presidente veneto (e candidato) in causa con la senatrice

L’AQUILA. «No veramente non... non mi va. Ho anche un mezzo appuntamento al bar con gli altri. Senti, ma che tipo di festa è? Non è che alle dieci state tutti a ballare i girotondi e io sto buttato in un angolo... no. Ah no, se si balla non vengo. No, allora non vengo. Che dici vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto, così, vicino a una finestra, di profilo, in controluce. Voi mi fate “Vieni di là con noi, dai” ed io “andate, andate, vi raggiungo dopo”. Vengo, ci vediamo là. No, non mi va, non vengo».

Così Nanni Moretti (Michele) in Ecce Bombo. Viene, non viene. Neppure l’Adunata degli alpini ha risparmiato agli aquilani il tormentone riferito a Renzi che tiene banco in città da qualche tempo. E che è stato ritirato fuori anche stavolta, ché non si sa mai, magari ci ripensa. Eppure, nonostante l’occasione sia più che ghiotta – prendere fischi alla sfilata delle penne nere sarebbe davvero roba da Guinness dei primati, visto che l’applausometro, in cerimonie del genere, va sempre al massimo – anche stavolta, a meno di colpi di scena, il premier se ne starà alla larga dall’Aquila. Il governo, tuttavia, sarà rappresentato dal ministro della Difesa Roberta Pinotti, presenza istituzionale da considerarsi pressoché scontata in questo contesto.

L’altro big nazionale che viene dato per certo sulla tribuna autorità montata in viale Corrado IV vicino alla rotatoria del nuovo monumento biancorosso è il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Che siccome si ricandida, e il 31 maggio non è poi così lontano, non vuole allontanarsi da un potenziale bacino di voti quale quello degli alpini. I quali hanno detto, tuttavia, che l’Adunata nulla c’entra con la politica, di destra come di sinistra.

In attesa della sfida elettorale in Veneto, Zaia rischia di ritrovarsi seduto fianco a fianco con la senatrice aquilana del Pd Stefania Pezzopane dalla quale vuole mezzo milione di euro per una controversia giudiziaria infinita che risale a una visita post-terremoto. Il tribunale aveva respinto una richiesta di danni fatta dal politico leghista che si era sentito offeso da alcune affermazioni della senatrice. Ma Zaia, proprio alla scadenza del termine, ha fatto notificare il suo ricorso: il caso è approdato ai giudici di appello. La prima udienza è stata fissata per il 7 luglio. Zaia, già titolare del ministero dell’Agricoltura, aveva denunciato penalmente l’allora presidente della Provincia Pezzopane, dopo essere stato criticato in tv circa una «fugace apparizione» a Onna dopo il terremoto. Ma il caso fu archiviato. Zaia, però, decise di avviare una causa civile per diffamazione nei confronti della Pezzopane la quale, durante la trasmissione tv «Chiambretti night», aveva dichiarato che il ministro a Onna era sceso dall’elicottero, aveva rilasciato un’intervista e poi era risalito alla volta di Roma, senza «aver dato neppure una guardatina». Di qui la richiesta di risarcimento di 440mila euro, pari a un euro moltiplicato per la media degli spettatori che seguirono la trasmissione di Chiambretti. La richiesta è stata reiterata anche in appello. Il nodo della questione è stabilire con esattezza quanto tempo si trattenne Zaia all’Aquila. Che stavolta ha a sua disposizione le 12 ore della sfilata.

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