Assenteismo al comune di Sulmona, dipendenti in lacrime dopo l'inchiesta

In tutto gli indagati sarebbero una cinquantina. Tra loro anche 3 dirigenti sotto accusa per il mancato controllo

SULMONA. Sarebbero circa una cinquantina su un totale di 135, i dipendenti del Comune di Sulmona finiti nell'inchiesta avviata dalla guardia di finanza per contrastare il fenomeno dell'assenteismo negli enti pubblici. Dopo la divulgazione della notizia, nei corridoi e nelle stanze di palazzo San Francesco, la sede municipale, si respira aria di preoccupazione e di sgomento. Molti, tra dipendenti e funzionari, si sono riconosciuti nel video diramato dalle fiamme gialle girato nel corso dei sei mesi d'inchiesta. Alcuni, davanti all'evidenza delle immagini hanno anche pianto, non nascondendo la forte preoccupazione per i provvedimenti che potrebbero arrivare da parte del Comune e dalla Corte dei Conti.

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Tra gli indagati ci sarebbero anche tre dei quattro dirigenti comunali, per i quali la Guardia di Finanza sta valutando ogni singola posizione in merito soprattutto al mancato controllo sul personale. «Se hanno sbagliato è giusto che debbano pagare», è stato il commento di dipendenti rimasti fuori dal calderone dell'inchiesta delle fiamme gialle.

Il sindaco: "Un colpo durissimo". «Un durissimo colpo per l'immagine di un Comune che con grande fatica, insieme alla mia giunta, stiamo cercando di riorganizzare» è il commento del sindaco Annamaria Casini. Il sindaco che si trova per impegni istituzionali fuori città, sottolinea due aspetti preoccupanti della bufera giudiziaria che ha travolto il Comune che amministra da soli 4 mesi. «Il primo di carattere morale: stigmatizzo con forza, ammesso che tutte le accuse vengano provate, e censuro come dipendenti infedeli chi, in un momento di grave crisi occupazionale e in una nazione dove i cittadini chiedono alla politica di ridurre gli sprechi e la spesa pubblica, approfitta di una situazione di privilegio cercando di frodare la pubblica amministrazione e la stessa cittadinanza».

«La seconda considerazione - aggiunge il sindaco di Sulmona Annamaria Casini - è di carattere tecnico-amministrativa: in un comune dove quasi la metà dei dipendenti è ora indagata per reati gravissimi, è fortissimo il rischio di una vera e propria paralisi della macchina comunale. Da qui il mio appello alla magistratura e alla Guardia di Finanza a chiudere nel più breve tempo possibile le indagini per arrivare a individuare con certezza chi si è macchiato di una così grave colpa». «Nello stesso tempo assicuro alla cittadinanza di essermi già attivata per potermi muovere nel miglior modo e tempestivo possibile - prosegue Casini - per cercare di non far ricadere le responsabilità di dipendenti non corretti su chi invece ogni giorno lavora con dedizione e scrupolo, ma soprattutto per scongiurare che l'organizzazione amministrativa del Comune di Sulmona possa subire gravi danni».

Pelino: "Provo sgomento". «Provo sgomento e un senso di profonda amarezza nell'apprendere la notizia di 46 dipendenti comunali di Sulmona, la mia città, indagati per assenteismo», ha affermato in una nota la senatrice di Forza Italia Paola Pelino. «È una vicenda incresciosa che getta discredito su una laboriosa comunità, oltre ad assumere una gravissima rilevanza in un momento storico caratterizzato da un'elevata disoccupazione che attanaglia anche il nostro territorio. Chi ha il privilegio di avere un lavoro stabile e garantito non dovrebbe scadere in comportamenti così riprovevoli. Mi auguro che l'indagine della Guardia di Finanza faccia piena luce con celerità - conclude la senatrice Pelino - e che coloro che non hanno responsabilità sappiano dimostrare la propria estraneità ai gravi fatti contestati».