L'AQUILA

Assolti dalla violenza sessuale durante il raduno degli alpini

Ribaltata in appello la condanna a 4 anni in primo grado a un partecipante all’adunata e un ambulante.  L’avvocato della vittima: «Incommentabile»

L'AQUILA. Assolti con formula piena. I giudici della Corte d’Appello, ribaltando la sentenza di condanna a quattro anni di reclusione inflitta in primo grado, hanno scagionato dall’accusa di violenza sessuale di gruppo, nei confronti di una ragazza di 15 anni, due imputati che nel maggio del 2015 parteciparono all’adunata nazionale degli alpini che si tenne all’Aquila. Si tratta di Danilo Ceci, oggi 35enne, nato a Parma e residente in provincia di Reggio Emilia, e il venditore ambulante Semir Belhaj, suo coetaneo, nato e residente a Palermo.

Erano finiti a processo in quanto, secondo il capo d’imputazione, avrebbero condotto di sera la ragazza in un luogo isolato dove la costringevano a subire atti sessuali completi avendo approfittato della condizione di inferiorità fisica e psichica della persona offesa, dovuta all’età e al fatto che l’avevano indotta a bere più bicchieri di vino.

Dopo aver ascoltato di nuovo una testimone e dopo la Camera di consiglio, il collegio presieduto da Armanda Servino ha letto il dispositivo di assoluzione. Molto probabile il ricorso in Cassazione.

Deluse le attiviste del centro antiviolenza-Associazione Donatella Tellini dell'Aquila, parte civile nel processo. Il legale della giovane Simona Giannangeli parla di "situazione incommentabile", in attesa delle motivazioni della sentenza.

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