Ater, un appello contro i ritardi

Lavori non partiti, Chiodi chiede di accelerare

L’AQUILA. «L’Ater deve dirci qual è la situazione dei lavori di ristrutturazione delle case popolari classificate B e C». Il monito arriva dal commissario delegato per la ricostruzione Gianni Chiodi e dal vice commissario Massimo Cialente, in merito ai ritardi dell’azienda territoriale per l’edilizia residenziale (Ater) nel mettere in campo la ricostruzione leggera. «Ci sono delle difficoltà, anche costituite dal fatto che nei condomìni ci sono alloggi acquistati e alloggi in affitto ma i ritardi sono oggettivi», hanno spiegato Chiodi e Cialente. Un accordo delle scorse settimane ha stabilito che sulle case che sono state classificate B e C sarebbe intervenuta l’Ater, mentre su quelle E sarebbe toccato al Provveditorato interregionale alle Opere pubbliche.

Ma il finanziamento di 150 milioni di euro non ha portato all’attivazione degli appalti per le B e le C e, in tal modo, centinaia di inquilini e proprietari, molti dei quali anziani, dovranno attendere ancora molto tempo prima di poter rientrare nelle case, a dieci mesi dal sisma. Domattina alle 10 l’ex parlamentare Pio Rapagnà terrà, nell’auditorium Carispaq, un incontro nel corso del quale verranno illustrate le proposte del movimento «Mia Casa». Nei giorni scorsi il commissario dell’Ater Piergiorgio Merli ha ribadito che «sin dal giorno successivo al sisma mi sono attivato per reperire, senza oneri pubblici, locali provvisori idonei, in zona Valle Pretara, via Monte Velino e all’incrocio con via Aldo Moro». I danni al patrimonio Ater risultano così ripartiti: 239 abitazioni A, 259 B, 23 C e 667 E, per un totale di 1188 alloggi.