Auto pirata alla Mausonia Ora spunta un sospettato

Il pm chiede di archiviare, ma sarà il giudice a decidere dopo l’opposizione Il conducente di una Nissan fuggì dopo aver causato un grave incidente

L’AQUILA. Nonostante i pochi indizi a disposizione si è concretizzato qualche sospetto sulle responsabilità dell’incidente stradale che ci fu poco più di un anno fa, di notte, in prossimità della galleria della Mausonia.

Non si è trattato di uno dei tanti incidenti colposi, ma si può parlare di auto pirata a tutti gli effetti con tragedia evitata per caso. E il presunto conducente di quella macchina giapponese è stato individuato. Si tratta di un italiano che è indagato. E se è vero che il pm ha chiesto di archiviare, c’è stata opposizione per cui sarà il gip a decidere il futuro di questo caso.

In un primo tempo sembrava trattarsi di un fatto puramente accidentale, ma fu il giovane automobilista coinvolto nello schianto a fare chiarezza: non fu il fondo stradale reso viscido da pioggia e neve a provocare l’incidente. È stata tutta colpa di un’auto pirata.

Il giovane automobilista rimasto ferito in seguito all’incidente stradale venne brevemente ricoverato all’ospedale “San Salvatore” e raccontò al Centro quanto vissuto lungo la strada Mausonia, in prossimità della galleria di Monteluco di Roio della Variante Sud, in piena notte.

«A causare l’incidente», ebbe a dire il ferito, «non è stato il fondo stradale bagnato bensì l’azione sconsiderata di un pirata della strada». Quell’auto era stata notata anche da altri automobilisti in transito nella zona, a quella stessa ora, mentre procedeva zigzagando e andando a finire nella corsia opposta. Quest’automobile ha provocato l’incidente e poi il suo conducente si è dileguato in un attimo, senza fermarsi a prestare soccorso.

L’abilità degli uomini della Polstrada è servita a trovare conferme al fatto che l’auto in questione fosse una Nissan bianca.

Poi sono stati incrociati i dati di tutti gli intestatari di quella macchina e si è arrivati a indagare un soggetto con accuse pesanti, a cominciare dall’omissione di soccorso.

L’avvocato Antonio Scipione, che tutela gli interessi del ferito, si rammarica del fatto che in una galleria come quella sulla Mausonia non ci siano telecamere, altrimenti, chiunque sia stato il responsabile, sarebbe già stato assicurato alla giustizia. Qualora ci fosse l’ok del giudice a ulteriori indagini sarà necessario avere altre prove in quanto, con quelle attuali, difficilmente si potrebbe affrontare un processo in modo vincente.

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