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Avezzano, dalla Cina il futuro per LFoundry

Si prepara una nuova operazione a tre anni dall’addio dell’americana Micron? Nel 2017 scade il contratto con il “monocliente” Aptina per i sensori di immagine, arrivano gli imprenditori cinesi

AVEZZANO. La Cina ad Avezzano potrebbe essere rappresentata non solo da attività di ristorazione o da negozi di abbigliamento e oggettistica. Una cordata di imprenditori dell’estremo oriente sarebbe interessata all’acquisizione della LFoundry, la più grande fabbrica della provincia aquilana.

Il progetto è nella sua fase embrionale, avviato con la visita di un gruppo di manager nello stabilimento marsicano, ma se andasse in porto segnerebbe nuovi scenari ad appena tre anni dall’addio della Micron. I cinesi sarebbero intenzionati a rilevare tutta la produzione di sensori di immagine, fiore all’occhiello del gruppo. La visita dei cinesi ha messo in fibrillazione i dipendenti, già alle prese con costanti incertezze sul futuro (fino al 2017 saranno in vigore i contratti di solidarietà). Le stesse ombre che c’erano prima del febbraio 2013, quando la Micron di Avezzano aveva venduto alla società tedesca LFoundry, scongiurando di fatto un’apocalisse occupazionale nella Marsica. Operazione resa possibile da Sergio Galbiati. Lui, country manager della Micron, aveva presentato le dimissioni dalla sua azienda e aveva acquistato, insieme ad altri colleghi e dipendenti della fabbrica, il 51% dello stabilimento, entrando in società con i nuovi acquirenti tedeschi di LFoundry, società fondata nel 2008 a Landshut.

Era nata così la Marsica Innovation Technology, formata al 51% dalla Jv Marsica srl e per il 49% dalla tedesca LFoundry. E il capitale della Jv Marsica era formato per il 31% dal management ex Micron – in prima linea Galbiati, direttore di Micron Italia, e Riccardo Martorelli, numero uno del sito avezzanese – e per il restante 20% ci saranno quote acquisite dai lavoratori (sotto forma di azioni). L’idea era quella di proporre sul mercato nuovi prodotti capaci di rilanciare il polo, nel campo dell’automotive, del servizio elettromedicale, delle videocamere per impianti di sicurezza, dei sensori per laboratori scientifici e delle applicazioni in campo energetico. Idea riuscita in parte, finora. Dai 1.623 dipendenti al momento della firma dell’accordo si è passati agli attuali 1.499. Tagli che in questi anni sono avvenuti facendo ricorso ai licenziamenti volontari incentivati e scivoli pensionistici. La multinazionale americana Micron Technology è rimasta con una propria sede e con un proprio gruppo di dipendenti (un centinaio) in un piano dello stabilimento avezzanese. La società continua a fare ricerca e sviluppo. Secondo l’accordo del 2013, Micron aveva assegnato a LFoundry il contratto di fornitura della durata di quattro anni attualmente con il “monocliente” Aptina per la produzione di sensori per immagine. Il 2017 è dietro l’angolo. Per questo si sarebbero avvicinati anche i cinesi?

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