Avezzano, inagibili l'università e due scuole Bocciate ai test anti-sisma, è emergenza

Il Comune aspetta 17 milioni, non si escludono demolizioni Esami alle ex magistrali Croce per gli studenti dell’Ateneo

AVEZZANO. Gli studenti del corso di laurea in giurisprudenza terranno gli esami al Liceo socio pedagogico Benedetto Croce, in via Cavalieri di Vittorio Veneto.

Lo fa sapere il sindaco Gianni Di Pangrazio, che con un’ordinanza ha disposto l’immediata chiusura della struttura di via Napoli, dal 2005 riconosciuta sede distaccata dell’Università degli studi di Teramo. L'assessore ai Lavori pubblici, Patrizia Petricola, il responsabile di settore Francesco Di Stefano e il capo di gabinetto Tiziano Zitella hanno attestato l'inidoneità dello stabile (ex scuola media Leonardo Da Vinci) e hanno comunicato la scelta della chiusura al rettore dell’Università, Luciano D’Amico, e alla preside, Floriana Cursi. Il provvedimento è scattato in seguito alle verifiche di vulnerabilità sismica, per cui è stata già disposta la chiusura di altri due edifici a metà del mese scorso. A oggi gli alunni di via Cairoli (10 classi con 193 bambini di scuola elementare; 3 sezioni con 78 piccoli della materna) sono ospitati ora nella struttura privata Noesis in via Saragat. Quelli di via Garibaldi (10 classi con 157 alunni di scuola elementare; 4 sezioni con 95 alunni di scuola materna) sono nella scuola Marini di via Pereto. In totale 523 alunni. Inoltre, resta inagibile un’ala della Vivenza (chiusa dal 2009).

È ora il turno degli universitari. Per loro gli esami, che sarebbero dovuti iniziare lunedì, slittano di una settimana e si terranno al Croce. Per il rientro all’inizio del nuovo anno accademico si sceglierà tra l'ex sede di Sviluppo Italia e un altro stabile del nucleo industriale.

«Auspichiamo la scelta di una sede idonea a ospitare il corso di giurisprudenza» commenta il coordinatore provinciale del Pdl, Massimo Verrecchia, «e non decentrata che vada a sfavore degli studenti fuori sede».

Sullo stato delle scuole comunali e sulla destinazione dei fondi destinati alla loro messa in sicurezza, Lino Cipolloni, capogruppo del Pdl in consiglio comunale, aveva presentato anche un’interrogazione.

A chiarire la situazione è l’assessore Patrizia Petricola. «Abbiamo completato le verifiche antisismiche» commenta la Petricola «che andavano riconsegnate entro dicembre 2012. In linea con le indicazioni della Regione, abbiamo fatto seguire a queste verifiche una serie di accertamenti sull’analisi statica. Per gli istituti finora chiusi non sono risultate sufficienti. Siamo ancora in attesa della registrazione da parte della Corte dei conti che assegni al Comune 17 milioni. Quindi non abbiamo potuto finora procedere all’appalto dei lavori. Non sappiamo ancora se gli edifici saranno demoliti e poi ricostruiti o solamente ristrutturati. Questa sarà una decisione da prendere di concerto tra amministrazione e ditta appaltatrice. Ma non abbiamo intenzione di snaturare i quartieri che ospitano le scuole e desertificarli».

Si pensa a nuovi progetti, invece, per l’università. L’intenzione del sindaco Di Pangrazio è quella di allargare l’offerta formativa, attivando nuovi corsi di laurea, come agroindustria, aerospaziale, elettronica e turismo. «L'Università così come l'abbiamo ereditata» puntualizza il sindaco «è troppo onerosa per le casse del Comune. Quindi, attraverso forme di compartecipazione economica, punteremo alla realizzazione di un centro in cui coinvolgere le università di Teramo e dell’Aquila».

Magda Tirabassi

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