la vertenza

Avezzano, la cartiera resta al gruppo Burgo

Accordo fatto: l’azienda produrrà cartoncino, in salvo tutti i 90 posti di lavoro

AVEZZANO. È la Burgo a vincere il braccio di ferro tra istituzioni, società arrivate praticamente da tutto il mondo e l’imprenditore di origine casertana Giovanni Lombardi. Dopo l’ultimo consiglio d’amministrazione, con al tavolo la holding Gruppo Marchi spa, Mediobanca, Allegro, Franco Tosi, Unicredit Merchant spa e una parte di azionisti minori, il dato è stato tratto una volta per tutte. Lo stabilimento di Avezzano rimane alla Burgo e si produrrà non più carta, ma cartoncino. Un prodotto il cui mercato è in continua espansione e che soprattutto nella Marsica, almeno a quanto promesso dalla politica regionale, si produrrà a costi nettamente inferiori rispetto ad altre parti d’Italia. Le espressioni dei lavoratori, ieri mattina, davanti allo stabilimento del nucleo industriale di Avezzano, erano di incredulità ma anche di commozione. In salvo i circa 90 posti di lavoro, ma dopo maggio (mese in cui scadrà il contratto che ha fatto trasferire molti lavoratori in altre cartiere, soprattutto del Nord Italia), torneranno nella Marsica anche gli altri.

Il 3 marzo, intanto, alla sede della Regione all’Aquila, ci sarà la firma che darà l’avvio alla riconversione dello stabilimento. In parole povere, la famiglia Marchi, che fa capo allo storico imprenditore della carta Aldo Marchi, ha deciso che a riavviare lo stabilimento marsicano sarà il gruppo Burgo e non l’imprenditore Giovanni Lombardi, originario del Casertano, titolare dell’azienda Millestampe di Castellammare di Stabia che ha già altri stabilimenti nel Centro Italia e che aveva chiesto una trattativa esclusiva.

«La nostra non è stata solo una battaglia in difesa del posto di lavoro», dice Gianluca Marianella, Rsu della Cgil, «da subito è apparso evidente che in discussione c’era un segmento importante dell’economia di un territorio. Anche per questo motivo abbiamo affrontato con maggior coraggio e determinazione i grandi sacrifici, soprattutto nei momenti più difficili, quando non riuscivamo a vedere la luce in fondo al tunnel. La nostra battaglia ha qualcosa di miracoloso, in Italia non si è mai riusciti a riconvertire e ravviare una cartiera dichiarata chiusa, soprattutto se Burgo, almeno finora. Questo risultato va dedicato a tutti: lavoratori e famiglie, ai politici che non ci hanno mai lasciati soli, ai giornalisti che hanno fatto in modo di far arrivare ancora più forte la nostra voce nei palazzi del potere e a tutti coloro che in qualsiasi modo hanno contribuito a sostenere la nostra causa anche con piccoli gesti».©RIPRODUZIONE RISERVATA