Avezzano, la LFoundry a un colosso dell'elettronica cinese

La Smic acquista il 70% della fabbrica abruzzese. Fattura 2.5 miliardi di dollari. Ha stabilimenti a Pechino, Tianjin e Shenzhen, uffici negli Stati Uniti, Europa, Giappone, Taiwan e Hong Kong

AVEZZANO. La LFoundry è stata venduta ai cinesi di Smic, colosso asiatico dell’elettronica. La nuova azienda detiene circa il 70% delle quote, il restante 30% resterà alla LFoundry. La Smic fattura 2.500 milioni di dollari l’anno ed è reduce da una serie di trimestri record. Ha sede a Shanghai, in Cina, e ha altri stabilimenti a Pechino, Tianjin e Shenzhen. Inoltre, dispone di uffici di marketing e servizio clienti negli Stati Uniti, Europa, Giappone e Taiwan , e un ufficio di rappresentanza a Hong Kong .

Le trattative con i cinesi erano in corso da tempo ed erano entrate in una fase calda dallo scorso aprile. Anche il governo della Repubblica popolare cinese ha quote di Smic ed ha avallato l’operazione. Nessun rischio occupazione, per ora, per i circa 1.500 dipendenti.

La Smic continerà a produrre sensori d’immagine anche nella Marsica. Dopo tre anni, dunque, la più grande fabbrica della provincia dell’Aquila cambia nuovamente padrone. Nel febbraio 2013 la Micron aveva venduto alla società tedesca. La multinazionale americana Micron Technology è rimasta con una propria sede e con un proprio gruppo di dipendenti (un centinaio) in un piano dello stabilimento avezzanese. La società continua a fare ricerca e sviluppo.

Secondo l’accordo del 2013, Micron aveva assegnato a LFoundry il contratto di fornitura della durata di quattro anni attualmente con il “monocliente” Aptina per la produzione di sensori per immagine. Da oggi e nel 2017 alla produzione ci penseranno i cinesi.