Avezzano, spari di notte contro una casa

Intimidazione per una storia di usura: denunciati madre e figlio

AVEZZANO. Sparano contro l'abitazione di una famiglia rom della città come intimidazione, la polizia li rintraccia e li denuncia per usura e minacce aggravate. Un regolamento dei conti tra per un debito non saldato: questo il movente che ha spinto la scorsa settimana madre e figlio di una famiglia rom di Roma a scagliarsi contro la casa di alcuni parenti di Avezzano, rei di non avergli restituito i soldi che gli avevano prestato. I fatti risalgono a qualche mese fa. Uno dei figli di M.F. aveva chiesto poche migliaia di euro ad alcuni parenti di una famiglia rom residente nella capitale. Il prestito, però, non era un favore tra familiari ma aveva dei tassi usurai tanto che, nel giro di poco tempo, era lievitato fino a diventare sei volte tanto la cifra inizialmente richiesta. Più volte le due famiglie si erano incontrate per chiarire la vicenda e saldare i conti, ma dal momento che gli avezzanesi non si decidevano a pagare i rom capitolini li minacciavano e li pressavano in continuazione. L'ultimo atto intimidatorio è avvenuto proprio qualche giorno fa. A bordo di una motocicletta due uomini si sono presentati davanti casa di M.F. nella frazione di San Pelino e hanno esploso diversi colpi di arma da fuoco per mettere paura ai loro parenti e fargli capire che dovevano restituirgli i soldi. I rom, però, stanchi delle continue minacce hanno avvertito gli agenti della squadra anticrimine del commissariato di polizia di Avezzano che subito si sono messi sulle loro tracce. Nel giro di qualche giorno, grazie alle testimonianze dei parenti, il personale del commissariato è riuscito a individuare e denunciare all'autorità giudiziaria i componenti della famiglia rom della capitale D.S.M. di 44 anni e  D.S.E. di 20 anni, rispettivamente madre e figlio, che ora dovranno rispondere di usura e minacce aggravate nei confronti dei rom marsicani.

Eleonora Berardinetti

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