Avezzano, vigilante spara e mette in fuga i ladri

I due malviventi, armati di fucile, sorpresi a rubare rame nel capannone dello stabilimento dismesso della Presider

AVEZZANO. Sorpresi a rubare in pieno giorno all’interno dello stabilimento ormai dismesso della Presider, vengono messi in fuga da un vigilante che esplode due colpi di pistola in aria. È accaduto ieri mattina intorno alle 10.30 quando l’addetto alla vigilanza si è trovato faccia a faccia con due malviventi armati di fucile. Il vigilante stava facendo un giro di perlustrazione e ha deciso di dare uno sguardo all’interno dell’ex azienda perché insospettito da strani movimenti. Una volta entrato nel grosso capannone ha visto due persone con il volto coperto che stavano preparando una grossa quantità di rame da portare via. La presenza inattesa del vigilante ha spinto i ladri ad afferrare i fucili, ma la guardia giurata dell’Europol non si è fatto prendere dal panico ed anzi ha subito esploso due colpi di pistola in aria per spaventarli. Un tentativo riuscito visto che a quel punto i banditi sono fuggiti precipitosamente dirigendosi, una volta fuori, in due diverse direzioni.

Il rame, già ammatassato, è stato abbandonato all’interno dello stabilimento. Il vigilante ha subito chiesto l’intervento delle forze dell’ordine che hanno avviato le ricerche nella zona. Poliziotti e carabinieri hanno perlustrato anche l’area attigua alla Presider pensando che i ladri fossero rimasti intrappolati, invece non hanno trovato nessuno. Non è la prima volta che nel capannone abbandonato avvengono furti. All’interno, infatti, c’è una grossa quantità di cavi di rame che fanno gola ai ladri.

Un misterioso furto nell’ex stabilimento era avvenuto l’estate dello scorso anno. In quell’occasione i ladri avevano portato via un imponente carico di metallo. Il colpo era stato scoperto diversi giorni dopo, perché non sempre l’edificio viene aperto. L’azienda, fino a diversi anni fa icona del boom industriale di Avezzano, è stata sottoposta a concordato. La crisi economica ha colpito duramente il mercato edile e alla Presider sono arrivate sempre meno commesse tanto da spingere, dopo anni di lavoro, la famiglia Lombardi a chiedere il concordato preventivo. Così sul destino del sito industriale, con 140 dipendenti e un clima definito “familiare”, era caduta la morsa della crisi. Ora la struttura è all’asta, quindi è sempre vuota. All’interno però c’è ancora il materiale utilizzato per la rete elettrica e per il cablaggio dei sistemi informatici. Ragione per la quale l’immobile continua ad essere nel mirino di bande specializzate nei furti del costosissimo rame.

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