Avvelenati dai ravioli al radicchio

In 4 in ospedale, due sono gravi: scoperte tracce di anticrittogamici

SULMONA. Si sono sentiti male dopo il pranzo di domenica. Quattro componenti di una stessa famiglia, residente ad Anversa, sono rimasti avvelenati dai ravioli al radicchio acquistati in un supermercato di Sulmona. Due sono gravi. Avrebbero ingerito anticrittogamici utilizzati in agricoltura, come accertato in ospedale.

L'ex assessore di Anversa, Roberto Di Genova, di 58 anni, e il suocero di 73, sono ricoverati in prognosi riservata nell'ospedale di Sulmona. La moglie e il figlio sono invece fuori pericolo. I due più gravi sono tenuti sotto costante osservazione nel reparto di rianimazione e sottoposti a una particolare terapia a base di un antidoto che è stato individuato in collaborazione con il Centro tossicologico di Pavia. Una cura resa possibile dalla rapidità e dalla precisazione diagnostica arrivata da Sulmona: «Intossicazione acuta da inibitori irreversibili delle colesterasi». I cosiddetti anticrittogamici che vengono utilizzati per tenere lontani i parassiti dai prodotti della campagna. Anticrittogamici che secondo gli esperti erano nel radicchio che ha formato il ripieno dei ravioli.

Sulla vicenda i carabineri del Nucleo antisofisticazione di Pescara hanno avviato indagini. La Procura di Sulmona ha aperto l'inchiesta, coordinata da sostituto procuratore Maria Teresa Leacche. Viene ipotizzato anche il reato di alterazione di alimenti. Ieri mattina i Nas hanno prelevato dal frigorifero dell'abitazione di Anversa una confezione di ravioli al radicchio, simile a quelle che erano state consumate nel pranzo di domenica. Se gli esami dovessero confermare l'eccessiva presenza di anticrittogamici potrebbe scattare il sequestro della partita di merce ancora in vendita nel supermercato.

Tutto è iniziato domenica sera quando l'ex assessore comunale di Anversa si è sentito male. Prima di lui anche il figlio e la moglie avevano avuto leggeri malori. In casa c'erano anche parenti arrivati da Roma che però non hanno consumato lo stesso pasto. All'arrivo in ospedale i medici del pronto soccorso hanno pensato di trovarsi di fronte a un sospetto ictus cerebrale: la pressione arteriosa era scattata alle stelle. Diagnosi che è stata esclusa dalla Tac a cui il paziente è stato sottoposto.

A mettere i medici sulla strada giusta è stato il malore accusato il giorno dopo dal suocero dell'ex assessore, V.M.. Malore accusato in ospedale dove si era recato per andare a trovare il genero. Paragonando gli esami dei due congiunti, il responsabile della rianimazione di Sulmona e capo dipartimento della Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila, Gianvincenzo D'Andrea, ha capito di trovarsi di fronte ad un'intossicazione alimentare da sostanze chimiche. In collaborazione con il primario del Centro tossicologico nazionale di Pavia si è arrivati all'antidoto che dovrà essere somministrato in dosi massicce fino a che i pazienti saranno dichiarati fuori pericolo. Ieri sera due staffette sono partite da Sulmona dirette a Firenze e ad Atri per prelevare altre dosi del medicinale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA